Israele e l’onestà di considerare un palestinese una vittima del terrore

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Yoram DebachEditor
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Israele e l’onestà di considerare un palestinese una vittima del terrore

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Questa sera inizierà ‪Yom Hazikaron‬, il Giorno del Ricordo dei soldati caduti in battaglia per difendere Israele e delle vittime civili del terrorismo.
Dalla fondazione dello Stato d’Israele a oggi, 2.538 nomi compongono la lista di coloro che inermi, furono uccisi perché considerati un obiettivo da eliminare, perché rappresentavano “il nemico” o semplicemente perché erano stati prescelti per soddisfare la sete di vendetta.
L’onestà intellettuale è un valore molto decantato tra le persone che si considerano corrette ed equilibrate. Un valore che purtroppo non si esprime a parole ma solo attraverso l’azione e che molto spesso costringe a mettere da parte l’orgoglio, soprattutto se la cornice è una guerra interminabile.
Quest’anno il Ministero della Difesa israeliano ha deciso di aggiungere nella lista delle vittime civili del terrorismo Muhammed Abu Khdeir, il ragazzino palestinese che la scorsa estate fu barbaramente ucciso a Gerusalemme da tre estremisti israeliani condannati dalla giustizia israeliana all’indomani del ritrovamento dei corpi dei tre studenti ebrei trucidati da Hamas.
L’onestà intellettuale è un grande valore che contribuisce a realizzare azioni straordinarie come porre fine ai conflitti e fare la Pace, ma il problema è che bisogna essere in due a possederla…

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