Una nuova norma del codice penale egiziano punirà con l’ergastolo coloro che verranno arrestati per aver scavato o utilizzato i tunnel sotterranei che collegano l’Egitto a Gaza, lo riporta l’agenzia di stampa nazionale MENA. Si tratta dell’ennesimo decreto presidenziale che cerca di risolvere il problema dei tunnel che vengono usati costantemente dai contrabbandieri per introdurre materiali e risorse cruciali per il governo di Hamas nel territorio palestinese come ad esempio le armi che vengono poi utilizzate per attività terroristiche.
Grazie a questa nuova norma le autorità egiziane avranno la possibilità di confiscare tutti gli edifici sopra i tunnel e qualsiasi equipaggiamento usato nella loro costruzione. Chiunque non segnalasse la presenza di un tunnel sotterraneo alle forze dell’ordine potrà essere ritenuto colpevole alla pari dei costruttori e riceverà la stessa sentenza.
L’Egitto ha dichiarato lo stato di emergenza nella regione del Sinai nel 2014 dopo la serie di attentati che sono costati la vita a 33 soldati dell’esercito egiziano. Alcuni abitanti del Sinai hanno espresso rabbia per la decisione che mira ad eliminare un business molto redditizio per le famiglie dei paesi vicini al confine. Secondo la stampa egiziana l’esercito egiziano avrebbe già virtualmente distrutto tutti i tunnel che passano il confine fra Gaza e l’Egitto: l’operazione ha avuto inizio a Ottobre con la distruzione di tutte le gallerie vicine al valico di Rafah ed è proseguita con la creazione di una zona cuscinetto intorno al confine per prevenire le infiltrazioni di militanti provenienti dall’enclave palestinese. Inoltre le autorità egiziane a Ottobre hanno optato per la chiusura totale del valico di Rafah, la principale via d’entrata e uscita di Gaza.
La distruzione dei tunnel ha privato la già precaria economia di Gaza del cemento e del carburante a basso costo che da anni venivano introdotti dall’Egitto. Le conseguenze principali sono state l’aumento della disoccupazione e del costo della vita. Il prezzo delle sigarette, ad esempio, è triplicato dall’inizio delle ostilità con gli egiziani.
L’intero movimento di Hamas, sia nella sua componente politica che in quella militare, è stato dichiarato fuorilegge in quanto organizzazione terroristica da una corte di giustizia egiziana a Febbraio ma le cause degli attriti fra egiziani e gazawi sono da ricercare nelle rivolte che hanno portato alla deposizione del Presidente Morsi in Egitto e negli attacchi terroristici avvenuti nel Sinai. I terroristi di Hamas sono infatti accusati di aver fomentato le rivolte pro-Morsi e di aver aiutato i jihadisti del Sinai con armi e supporto logistico.
Nel silenzio dei media internazionali all’altro valico principale per Gaza, quello israeliano di Kerem Shalom, un camion che trasportava beni da introdurre nella Striscia è stato colpito da un proiettile proveniente dal territorio egiziano.