L’Iran ospiterà la seconda edizione dell’International Holocaust Cartoon Contest, l’infame concorso che premia la migliore vignetta satirica sul tema della Shoah. Quest’anno parteciperanno 839 disegnatori provenienti da 50 diversi paesi del mondo, secondo l’agenzia di stampa iraniana Fars “il concorso intende mostrare il doppio standard occidentale nei confronti della libertà di espressione, soprattutto quando si tratta di consentire il sacrilegio di cose sacre all’Islam. Il settimanale francese Charlie Hebdo con le sue vignette che insultano il profeta Maometto ne è un chiaro esempio.”
Questa premessa può sembrare completamente illogica: cosa hanno a che fare le vignette sulla Shoah con quelle che offendono Maometto? Probabilmente si tratta dell’ennesima provocazione del regime iraniano che ha annunciato l’evento proprio in concomitanza della ricorrenza di Yom Hashoah, il giorno che ricorda la persecuzione nazista nel calendario religioso ebraico.
La Repubblica Islamica non è certo il più grande Stato difensore della libertà di parola. Nessuna vignetta critica del governo compare sulle pagine dei quotidiani iraniani. Lo scorso Febbraio l’ambasciatore di Israele alle Nazioni Unite Ron Prosor aveva denunciato l’evento organizzato dagli iraniani chiedendo agli organismi dell’ONU di condannarlo pubblicamente:”il concorso legittima la negazione dell’Olocausto e incoraggia coloro che negano a diffondere le loro idee. Ridicolizza uno dei momenti più bui della storia umana e svilisce la morte di milioni di ebrei assassinati. Gli orrori della Shoah sono ancora freschi nella memoria collettiva. Se l’ONU vuole rimanere fedele ai suoi principi fondativi deve necessariamente alzare la voce contro l’antisemitisimo.”
Il vincitore del concorso riceverà un premio in denaro di 12,000 dollari e potrà esporre la sua opera al Museo di Arte Contemporanea Palestinese di Teheran. La prima edizione, tenutasi nel 2006, trattò in modo particolare la questione palestinese e fu vinto da un marocchino con un disegno in cui una gru con una stella di David costruisce la Barriera Protettiva, su cui è dipinta un’immagine del campo di concentramento di Auschwitz, per nascondere alla vista la Cupola della Roccia, la moschea più famosa di Gerusalemme.