Sono passati circa nove anni dall’ultima guerra fra Israele e Hezbollah al confine fra Israele e Libano ma le recenti tensioni, in cui è coinvolto anche l’Iran, dimostrano che la situazione può precipitare da un momento all’altro. Il Dipartimento di Stato Americano si è affrettato a condannare le azioni del gruppo terroristico sciita in quanto viola la risoluzione ONU 1701, quella che stabilisce il cessate il fuoco del 2006 e a cui Israele si è affidata, ritirando completamente le sue truppe dal Libano, in virtù delle sue garanzie tra le quali la proibizione “di qualsiasi vendita o rifornimento di armi al Libano non autorizzata dal Governo” e la formazione di una zona cuscinetto gestita dalla missione UNIFIL.
Nessuna sanzione però è stata imposta ogni volta che la risoluzione 1701 è stata violata. Le continue attività di Hezbollah in una zona in cui l’UNIFIL dovrebbe garantire l’assenza di milizie armate dimostrano come le truppe ONU non siano all’altezza della missione: durante questi nove anni Hezbollah ha consolidato la sua presa sulle regioni meridionali del Libano e ha migliorato il suo arsenale di missili Fateh portandolo a circa 100,000 unità, tutti forniti generosamente dall’Iran e puntati sui territori israeliani. Questi missili hanno una portata di 300 km e possono contenere fino a 500 kg di esplosivo, una minaccia grandissima per tutte le maggiori città del Nord di Israele.
Inoltre l gruppo terroristico sciita si è recentemente dotato di nuove armi anticarro e di sistemi di difesa antiaerea. Sia la quantità che la qualità delle nuove armi di Hezbollah possono mettere a repentaglio la supremazia militare israeliana e scatenare una sanguinosa guerra per eliminare la minaccia.
A differenza di Hezbollah, e del suo fornitore Iran, Israele ha rispettato pienamente la risoluzione 1701 ritirando l’esercito e rispondendo con moderazione ai continui attacchi al confine e alle incursioni in territorio siriano. Ancora una volta però Israele si ritrova con un confine Nord caldissimo per colpa del governo libanese e delle Nazioni Unite e con le sue città nel mirino dei terroristi. Una nuova guerra in Libano avrebbe conseguenze devastanti non solo per le due parti in causa ma per tutta la regione Mediorientale che sta affrontando forse il suo più grande periodo di instabilità da 50 anni a questa parte.