Altri tre ostaggi israeliani sono tornati in patria dopo il rilascio di Hamas in base agli accordi di cui non ci stancheremo mai di sottolinearne la sproporzionalità in favore palestinese.
Iair Horn, Sasha Troufanov e Sagui Dekel-Chen sono stati nelle mani dei terroristi arabo-palestinesi per 498 giorni in condizioni pessime, in luoghi insalubri e ridotti alla fame, salvo poi essere riforniti di cibo in prossimità della liberazione per cercare di nascondere le reali condizioni della loro prigionia.
Iair Horn, Sasha Troufanov e Sagui Dekel-Chen vennero rapiti dai terroristi capitanati da Hamas nel kibbutz Nir Oz nella mattanza del 7 ottobre.
Anche ieri si sono ripetute le oltraggiose scene viste nei precedenti rilasci, con u tre ostaggi costretti a sfilare e a parlare davanti a una folla ostile, in violazione di ogni più elementare norma etica e del diritto internazionale, davanti a un’impotente e complice la Croce Rossa Internazionale, che dopo mesi e mesi ha finalmente affermato di aver espresso la propria preoccupazione per le condizioni degli ostaggi.
Iair Horn è stato prigioniero insieme al fratello Eitan, ancora prigioniero a Gaza, nei tunnel assieme ad altri ostaggi.
Sasha Troufanov è stato tenuto in isolamento per tutta la durata della cattività e ha scoperto della morte di suo padre, Vitaly, sono una volta liberato.
Sagui Dekel-Chen ha rivelato di aver subito diversi interrogatori e torture fisiche, ai medici dell’IDF ha detto di non essere interessato alle cure ma a “riabbracciare la sua famiglia”. Lui, come altri ostaggi, non era a conoscenza del destino di suoi amati. Nel corso della liberazione, non ha creduto alle parole dei terroristi di Hamas, secondo cui sua moglie aveva dato alla luce una bambina durante la sua prigionia. La notizia era vera e gli è stata confermata dall’IDF.
Storie personali dentro la grande Storia. Quella con la S maiuscola, quello che il mondo deve iniziare a riscrivere, perché è oltraggioso continuare ad assistere a rilasci in queste modalità e ai sostegni di molti in favore dei barbari di Hamas.