Otto ostaggi sono tornati in Israele da Gaza. Parliamo della soldatessa Agam Berger, dei cittadini israeliani Arbel Yehud e Gadi Moses e di cinque thailandesi – Sathin Swankham, Phongsak Theinna, Banawat Saitheo, Serion Whatchara e Solasak Lamanao. In campo Israele ha liberato 110 detenuti palestinesi.

La solita felicità ha portato con sé anche la solita inquietudine, vista anche nel terzo rilascio, una sproporzione che sembra far indignare in pochi.

Ieri, però, a destare preoccupazione è stato ciò che è accaduto a Khan Yunis, nella Striscia, dove una folla inferocita ha spinto e urtato gli ex ostaggi mentre venivano consegnati alla Croce Rossa, che anche in questa circostanza non si è dimostrata al di sopra delle parti.

Le immagini dei volti terrorizzati degli ostaggi sono entrate nelle case degli israeliani come l’ennesimo colpo nello stomaco. L’episodio ha scosso tutto la società d’Israele e il mondo politico.

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha afferamto che il rilascio dei sette ostaggi a Khan Yunis, è stato inaccettabile:

“Considero con grande severità le scene scioccanti durante il rilascio dei nostri ostaggi. Questa è un’ulteriore prova dell’inimmaginabile crudeltà dell’organizzazione terroristica di Hamas”.

Netanyahu, inoltre, ha fatto sapere che chiederà:

“Ai negoziatori di garantire che scene così orribili non si ripetano più e di garantire la sicurezza dei nostri ostaggi”.

Il primo ministro ha tuonato che “chiunque osi fare del male ai nostri ostaggi pagherà”.

Hamas sta spettacolizzando i rilasci e mettendo alla berlina la Croce Rossa, che sembra essere senza potere davanti ai terroristi incappucciati sui luoghi dei suddetti rilasci.

Scene che nessun paese più accettare. Scene che nessuna comunità internazionale dovrebbe accettare.

Uno spettacolo indecoroso che qualcuno deve fermare. Quale sarà l’ente che deciderà di farlo?