Fatah ha annunciato l’esclusione completa di Al-Jazeera dalla West Bank, causa parzialità nella comunicazione dell’emittente televisiva qatariota, considerato dall’attuale governo dell’Autorità Nazionale Palestinese il megafono di Hamas.

Il partito di Abu Mazen non ha ritenuto idonea la copertura dei recenti scontri tra le forze dell’Autorità Nazionale Palestinese e i terroristi a Jenin. Copertura che secondo Fatah inciterebbe la popolazione contro le forze di sicurezza palestinesi conducendola a votarsi alla jihad islamica e al terrorismo.

Nella dichiarazione rilasciata, l’emittente di Doha è stata bollata “distruttivo per il mondo arabo” da Fatah, che ha continuato:

“Al Jazeera inonda i media con menzogne, specialmente in Palestina, schierandosi con un gruppo di mercenari ostili nel campo di Jenin e cercando di presentarli come eroi che resistono all’occupazione”.

La rete qatariota è stata accusata anche:

“Di descrivere gli agenti terroristici di Hamas e della Jihad Islamica come combattenti della resistenza e di promuovere l’estremismo come fa lo Stato islamico”.

La decisione di Fatah diretto da Abu Mazen è clamorosa. La messa al bando dalla West Bank è per gli stessi motivi che hanno portato alla medesima presa di posizione da parte di Israele, Arabia Saudita, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Bahrein ed Egitto.

Al-Jazeera è finita negli occhi del ciclone anche per legami con i massacri del 7 ottobre. Nell’ultimo anno Israele ha puntato il dito contro l’emittente tra le proteste generali, che accusavano a loro volta lo Stato ebraico di censura.

Ora che però a mettere al bando Al-Jazeera dalla West Bank sono i palestinesi di Fatah non vi è stata alcuna levata di scudi.

Resta da chiedersi come mai la rete televisiva qatariota continui a essere una delle principali fonti per Usa e Europa su ciò che accade in Medio Oriente…