Da Davos a Davos, l’antisemitismo colpisce ancora. Dopo l’episodio del febbraio scorso, quando il ristorante “Pischa” situato sulle Alpi svizzere nella regione omonima del comprensorio sciistico di Davos appese un cartello che negava l’affitto delle attrezzature agli ebrei, venerdì scorso un ragazzo ebreo è stato colpito sulla Promenade di Davos con pugni e sputi da due uomini che hanno gridato più volte “Free Palestine”.
La vittima, che ha sporto denuncia, ha raccontato l’aggressione alla Radio Svizzera Italiana:
“Mi hanno colpito all’improvviso. Li ho spinti via e sono scappato. Mi hanno seguito, e urlandomi contro “Free Palestine”, mi hanno sputato in faccia”.
Chi è la vittima: è un ragazzo di 19 anni ebreo che risiede in Inghilterra.
Chi sono i sospettati dell’aggressione: Si tratta di due individui cui è stata respinta la richiesta di l’asilo, un 24enne e un 29enne di nazionalità al momento non conosciuta, ospiti del centro Flüeli Valzeina che accoglie persone in attesa di allontanamento dalla Svizzera. Sono sospettati, inoltre, di altri reati commessi quella notte, in particolare di due furti con effrazione.
Peter Peyer, Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento di giustizia, sicurezza e sanità; ha condannato l’accaduto, sottolineando la matrice antisemita e l’atto deplorevole subito dal turista ebreo.
L’aggressione corredata da “Free Palestine” è figlia della guerra in corso tra Israele e il terrorismo arabo-palestinese, che il 7 ottobre ha ucciso, stuprato e rapito i cittadini israeliani del sud del paese.
Sostenere il contrario non rientra nel campo delle opinioni. A volere questo nuovo conflitto è stato Hamas, che ha voluto rimettere la questione palestinese sull’agenda delle cancellerie internazionali, proprio quando un nuovo accordo fra Israele e alcuni paesi arabi era alle porte.