Episodio di antisemitismo nel cuore di Roma, nel famoso mercato domenicale di Porta Portese, dove il manto di preghiera usato dagli uomini ebrei – talled – è stato utilizzato come un tappeto da calpestare.
Il vilipendio è andato in scena domenica scorsa all’altezza di uno degli ingressi, in mezzo a due banchetti gestiti da un gruppo di arabi, che l’hanno disteso in terra proprio per fare in modo che le scarpe dei passanti ci passassero sopra. Il tutto condito dalle risate divertite degli autori dello sfregio in barba agli involontari calpestatori, ignari di cosa ci fosse sotto i loro piedi.
Tutto liscio per gli arabi che hanno offeso l’ebraismo? Sì, almeno fino a un certo momento, quando a una donna è sembrato di vedere in terra proprio quell’oggetto tipico della preghiera ebraica.
Donna che ha raccontato a La Repubblica quanto accaduto.
“Con mia figlia stavo passeggiando a Porta Portese, quando ho visto il panno in terra. All’inizio non l’ho riconosciuto, ma è stato solo un attimo. Quando ho capito che si trattava del talled forse mi sono irrigidita. Ho deciso di non passare per quei banchi per non calpestarlo. Ma ero l’unica. Perché altre persone, senza saperlo, ci sono passate sopra. Chi l’aveva gettato per strada deve aver notato la mia reazione e quella di mia figlia. Volevamo riprendere tutto con lo smartphone ma ci tenevano d’occhio. Ormai eravamo controllate. Quindi non ci siamo riuscite. In quel momento, purtroppo, non stavano passando degli agenti. Allora siamo rimaste a osservare quel gesto orribile, deluse e arrabbiate. A questo punto uno dei gestori della bancarella ha usato il talled come uno straccio per pulire in terra”.
In un secondo momento la donna insieme ad alcuni amici incontrati per caso chiedono a quegli arabi “se il talled fosse in vendita”:
Gli abbiamo detto che eravamo disposti a comprarlo. La risposta secca è stata un “no”. Ci hanno semplicemente detto “non è in vendita”.
Poco dopo è arrivata la polizia, allertata dai vigili urbani, ma era già troppo tardi. Sentendo puzza di bruciato, quei furbacchioni arabi se ne erano andati: su quanto successo sta indagando la Digos che potrebbe acquisire le videocamere di sorveglianza della zona.
Furbacchioni perché quel talled non è kasher, è stato comprato su Amazon. Presenta sì, alcune caratteristiche tipiche del manto di preghiera ebraico, ma tutte. Alcune assenze, per l’appunto, non rendono l’oggetto, lo stesso utilizzato nelle sinagoghe. La scoperta è stata fatta una volta che l’oggetto stesso è stato recuperato.
Questo, però, non cambia nulla. Rimane l’intenzione, il gesto, le risate di quei furbacchioni arabi che hanno offeso l’ebraismo, sapendo di farlo.
Furbacchioni e anche un po’ ignoranti…