Secondo il leader di Hamas nella Striscia di Gaza, Yahya Sinwar, le vittime civili della guerra in corso contro Israele sono “sacrifici necessari”.
Lo scrive il Wall Street Journal, che ha pubblicato in esclusiva alcuni messaggi dell’ideatore dei massacri del 7 ottobre.
Sì avete letto bene, per uno dei capi di Hamas i suoi fratelli arabo-palestinesi non devono essere salvati, ma devono essere piegati alla causa palestinese. In diversi paesi, esponenti politici e persone comuni scendono in piazza per piangere le vittime di Gaza, che per Hamas contano poco o nulla.
Perché intendiamoci, se a parlare è Sinwar, a parlare è Hamas, il gruppo terrorista cui fanno gioco sia le morti israeliani, sia quelli dei suoi presunti fratelli.
Sinwar che si è rivolto così ai funzionari di Hamas impegnati in trattative con i mediatori di Egitto e Qatar:
“Abbiamo gli israeliani esattamente dove li vogliamo. Finché i combattenti saranno ancora in piedi e non avremo perso la guerra, i negoziati dovrebbero essere immediatamente interrotti. Abbiamo le capacità per continuare a combattere per mesi”.
Sì avete letto bene “abbiamo gli israeliani esattamente dove li vogliamo”.
Ma allora non è un’occupazione quella israeliana a Gaza. Ma allora i manifestanti propal che da mesi scendono nelle piazze per cosa stanno protestando?
L’alternativa possibile è che Sinwar menta. Quale sarà delle due?
E ancora “i negoziati dovrebbero essere immediatamente interrotti. Abbiamo le capacità per continuare a combattere per mesi”.
Sì avete letto bene, Hamas finge di trattare, come già fece Arafat con Barak. L’obiettivo non è trattare, l’obiettivo non è la pace, ma la guerra.
Perché è la guerra e l’odio per lo Stato ebraico che fa da collante con le masse arabo e arabo-palestinesi.
Perché dopo decenni di propaganda antisraeliana, nessun leader palestinese potrà andare mai dal suo popolo a dire: “abbiamo fatto la pace con Israele”.
È scritto nello statuto di Hamas, ma sembra che nessuno voglia leggerlo.
È scritto anche in quello dell’Autorità Palestinese, ma sembra che nessuno voglia leggerlo.
Che l’antisemitismo porti con sé anche l’analfabetismo?