No alle bandiere d’Israele, città di Bergamo ritira patrocinio al gay pride

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No alle bandiere d’Israele, città di Bergamo ritira patrocinio al gay pride

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Il Comune di Bergamo ha ritirato il patrocinio che aveva concesso all’associazione Bergamo Pride, per l’evento che avrà luogo sabato prossimo 15 giugno.

La motivazione è da ricercare nella volontà dell’associazione stessa, che non aveva usato mezzi termini per dire che i simboli israeliani non sarebbero stati i benvenuti in piazza:

“L’organizzazione di volontariato Bergamo Pride comunica la decisione di schierarsi apertamente a sostegno del popolo palestinese e contro il genocidio in atto”.

È il messaggio scritto in post sulla pagina Facebook ufficiale. Messaggio che ha scatenato una serie di polemiche, che hanno portato il Comune di Bergamo a fare marcia indietro in merito al patrocinio.

Palazzo Frizzoni ha motivato in comunicato la decisione:

“L’associazione ha trasformato l’iniziativa, da evento a favore dei diritti civili, contro ogni discriminazione delle libertà sessuali, in una manifestazione a favore del popolo palestinese, caratterizzata da tratti di intolleranza che non possono essere accettati. La decisione è stata assunta a malincuore, dopo reiterati tentativi di riportare la manifestazione ai suoi contenuti originali”.

Il Comune ha sottolineato:

“L’importanza di affermare e difendere i diritti delle persone omosessuali anche nei territori controllati da Hamas, dove sono oggetto di gravi violazioni. L’intolleranza dell’Associazione Bergamo Pride nei confronti di bandiere e simboli di Israele, che travalica la condivisibile contestazione dei comportamenti del governo di quel Paese configura una discriminazione verso un popolo e il suo legittimo Stato”.

L’avversione per Israele porta a sconfessare sé stessi e fare tanta confusione.

Manifestare in favore della comunità omosessuale non ha nulla a che fare con la guerra scatenata da Hamas con il brutale attacco del 7 ottobre.

Manifestare in favore della comunità omosessuale e non accettare le bandiere di Israele è controsenso. Lo Stato ebraico ha sempre proposto e ospitato i Gay Pride, a differenza delle comunità palestinesi che vedono l’omosessualità come una colpa da pagare, a volte anche con la vita.

Come si può spiegare questo atteggiamento dell’associazione Bergamo Pride se non con l’avversione contro Israele?

Possiamo dare un consiglio a nostri amici del Bergamo Pride, non recatevi nei territori controllati da AP e Hamas, perché in quelle zone la diversità di qualsiasi genere non è vista come un valore aggiunto…

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