L’Iran ha finanziato Hamas per una cifra pari a 222 milioni di dollari tra il 2014 e il 2020. A riferirlo è stato il The Times, che ha reso note due lettere firmate da alcuni esponenti di Hamas, ritrovate dalle forze di sicurezza israeliane impiegate a Gaza.
Il quotidiano britannico ha riportato parte di una missiva scritta da scrive Marwan Issa, chief of staff di Hamas (si firma Abu al Baraa), a un uomo chiamato Abu Ibrahim, meglio come Yahya Sinwar, il capo di Hamas nella Striscia e architetto della mattanza contro i cittadini israeliani il 7 ottobre:
“In allegato c’è la tabella dei pagamenti ricevuti dall’Iran tra il 2014 e il 2020”.
L’Iran, quindi, ha finanziato il terrorismo arabo-palestinese di Hamas contro Israele, usando un canale libanese attraverso una fitta rete di intermediari.
Un ponte tra Teheran e Gaza city certificato da una prima comunicazione, risalente al 2020 e mostra i pagamenti che il paese degli Ayatollah ha fatto al gruppo terroristico arabo-palestinese a partire dal luglio 2014: in totale 154 milioni di dollari in sei anni, consegnati in contanti a Sinwar e in un caso a un uomo chiamato Abu al Abed, che diversi analisti credono essere Ismail Haniyeh, uno dei leader di Hamas che vive in Qatar.
La seconda lettera è scritta a mano ed è datata novembre del 2021 e fornisce il dettaglio dei fondi arrivati dopo il conflitto dello stesso anno contro lo Stato d’Israele: 58 milioni di dollari, la singola somma più alta di tutte.
Quanto reso noto dal The Times prova il finanziamento iraniano ad Hamas almeno fino al 2020. Secondo l’intelligence israeliana, però il flusso di denaro è continuato fino al 7 ottobre, il giorno della strage alle comunità agricole israeliane, accolta con estremo favore dalla Repubblica Islamica che ha sempre negato ogni coinvolgimento attivo, contraddicendo lo stesso Hamas.
Lo scorso anno il leader del gruppo terroristico che gestisce la Striscia di Gaza Haniyeh rivelò ad Al Jazeera che Hamas ricevette dall’Iran 70 milioni di dollari.
Le prove, anche questa volta, ci sono. Chiare ed inequivocabili. Per negarle, questa volta, non ci si può appigliare a un presunto antisionismo, utilizzato dagli antisemiti per nascondere il proprio odio contro il popolo ebraico.