In Bulgaria è stato scoperto un arsenale di armi appartenenti a quattro uomini affiliati ad Hamas nei pressi di un albero di pino nel sud del paese. Armi che come riporta il Der Spiegel sono state ritrovate grazie ad alcune fotografie individuate nel telefonino di uno dei quattro terroristi, che hanno così permesso la loro localizzazione.
Una vera e propria Santa Barbara che secondo gli inquirenti tedeschi era nascosta nello stato balcanico per essere pronta “all’uso contro le istituzioni ebraiche in Europa”.
Per capire meglio quanto successo, però, dobbiamo tornare alla metà del dicembre scorso quando la notizia un’operazione di polizia tra Germania, Olanda e Danimarca portò all’arresto di sette persone, ritenute legate al gruppo terroristico arabo-palestinese, maggior responsabile del massacro del 7 ottobre contro i civili della parte meridionale di Israele.
A finire in manette su richiesta della Procura tedesca erano stati tre presunti terroristi a Berlino, uno a Rotterdam, in Olanda, e tre in Danimarca, arrestati perché ritenuti in procinto di compiere attentati contro luoghi ebraici in Europa con armi lasciate molto tempo prima da un complice.
Quattro mesi fa, la Procura tedesca aveva reso noto che le armi ritrovate dovevano arrivare a Berlino per “potenziali attacchi terroristici contro istituzioni ebraiche” in Europa, causati da questo gruppo di persone che avrebbe preso ordini da Hamas dal Libano.
La scoperta dell’arsenale in Bulgaria è l’ennesima prova che il terrorismo arabo-palestinese vuole portare il conflitto mediorientale nelle nostre città.
Quelle città, che per qualche cortocircuito che si può spiegare solo con l’antisemitismo, in questi mesi hanno visto sfilare i propri cittadini in nome della causa palestinese, che sta (ri)portando in Europa la propria lotta.