La guerra non può essere ridotta a una lezione di matematica. Ma se gonfiare i dati dei morti aumenta la disinformazione su Israele, l’interrogazione dei numeri diventa un fattore rilevante. Quei numeri che vengono forniti dal “ministero della Sanità di Gaza”, un modo più edulcorato per definire Hamas.
Sì, perché nella Striscia non si muove nulla, che Hamas non voglia. E, quindi, tutto ciò che esce dal fazzoletto di terra più attenzionato del mondo passa sotto le mani dei terroristi in verde. Anche il numero delle vittime, che ci sono e tante, ma non così come la narrativa arabo-palestinese sta facendo credere a mezzo mondo, che non attendeva altro che confermare la propria idea su “Israele assassino” e quella parola “genocidio”, che tanto piace agli odiatori dello Stato ebraico.
Ma allora quante sono le vittime nella Striscia di Gaza?
Se l’è chiesto uno che di numeri se ne intende, Abraham Wyner, professore di Statistica e Scienza dei dati alla Wharton school dell’Università della Pennsylvania, negli Stati Uniti.
Wyner i numeri li dà, ma dopo averli studiati e analizzati. Secondo il docente universitario i dispacci che arrivano da Gaza sono quantomai imprecisi e grossolani, conditi da qualche sospetto che vede una crescita “strana” se non addirittura schematica.
Dal 26 ottobre e il 10 novembre del 2023, per esempio, i decessi registrati sono aumentati in maniera progressiva, pure un po’ troppo, con un incremento medio di 270 al giorno:
“Dovrebbero esserci giorni con il doppio o più della media e altri con la metà o meno”.
Perché scrive sempre Wyner, le guerre non sono una partita alla Playstation che, raggiunto lo “score” si passa a un livello successivo, i fattori che influiscono sono di più:
“Allo stesso modo dovremmo vedere una variazione nel numero delle vittime infantili che segue quella del numero delle vittime femminili”.
Ma a Gaza non c’è:
“Si tratta di un fatto statistico fondamentale di variabilità casuale», continua Wyner, esiste persino una formula per calcolarlo (R al quadrato che «se i numeri fossero reali ci si aspetterebbe fosse vicino a 1, invece è di 0,017)”.
E ancora:
“Gli alti e bassi dei bombardamenti e degli attacchi da parte di Israele dovrebbero far sì che i due conteggi giornalieri si muovano insieme”.
Ma a Gaza così non è. Sette vittime su dieci sono donne e bambini, solo tre appartengono alla popolazione maschile.
Sproporzione evidente così come quella che dal 7 ottobre vede giudicare Hamas e Israele con un preoccupante doppio standard.