Se la decenza avesse dei limiti, si sarebbe fermata alle prime accuse a Israele e agli ebrei di esser diventati come i nazisti, paragone falso che oggi più che mai sta alimentando la propaganda propalestinese.
Dato, però, che la decenza è lontana dall’aver raggiunto i suoi limiti, dobbiamo registrare un altro episodio antisemita accaduto ad Amsterdam, che ha dell’incredibile.
Centinaia di manifestanti propal hanno protestato nella città olandese fuori alla sinagoga portoghese, l’edificio che stava ospitando l’inaugurazione Museo Nazionale della Shoah, presieduto dal re Willem Alexander e dal capo dello Stato israeliano Isaac Herzog, di cui è stato chiesto l’arresto con l’accusa di crimini di guerra per la campagna militare in corso contro i terroristi di Hamas a Gaza.
Una vergogna che è andata in scena davanti agli occhi di alcuni sopravvissuti alla Shoah e del primo ministro Mark Rutte, che ha visto le manifestazioni di odio antisemita di diverse organizzazioni filo-palestinesi locali, tra cui, The Rights Forum, che ha definito la presenza di Herzog:
“Uno schiaffo in faccia ai palestinesi che possono solo guardare impotenti come Israele uccide i loro cari e distrugge la loro terra”.
Lo schiaffo, ahinoi, è quella che hanno dovuto subire i sopravvissuti della Shoah, costretti a vedere questo scempio dopo aver vissuto l’inferno dei campi di concentramento nazisti.
Il museo ha dimostrato più che mai la sua utilità, come ha sottolineato re Willem Alexander, che ha posto l’accento sulle “devastanti conseguenze può avere l’antisemitismo”.
Il presidente d’Israele Herzog ha affermato che il museo invia:
“Una dichiarazione chiara e potente: ricorda gli orrori nati dall’odio, dall’antisemitismo e dal razzismo. Purtroppo, mai più è adesso, proprio adesso. In questo momento l’odio e l’antisemitismo stanno dilagando in tutto il mondo e dobbiamo combatterli insieme”.
La vicenda di chiara matrice antisemita è la prova che l’incontro tra ignoranza e odio è una miscela che può crea problemi ancora più seri per gli ebrei di tutto il mondo.
