La manifestazione di Milano in favore della popolazione palestinese di Gaza si è trasformata come spesso accade in un’occasione per attaccare Israele, definito uno stato “criminale”, e il suo premier Benjamin Netanyahu. E, per completare l’opera, un altro slogan caro alla narrativa arabo-palestinese “Palestina libera” si è abbattuto sul pomeriggio milanese.
Non sono stati risparmiati insulti neanche alla presidente Meloni e al ministro Salvini.
Alla discesa in piazza organizzata dalle sigle propal e dai sindacati di base a sostegno dei gazawi, erano presenti anche le delegazioni di Potere al Popolo e di Partito della Rifondazione Comunista e il già deputato M5S Alessandro Di Battista, il cui giro intorno al mondo non ha scalfito le sue granitiche posizioni sul Medioriente.
Quella andata in scena è stata una manifestazione antisraeliana che ha perso quasi subito i suoi contorni pacifisti, semmai li avesse avuti. Nel corso del corteo, infatti, l’ipocrisia si è materializzata quando un gruppo di persone vestite di nero e incappucciate ha mandato in frantumi le vetrine di un supermercato Carrefour, imbrattandone l’esterno con scritte contro lo Stato ebraico.
Ipocrisia che spieghiamo con più chiarezza a gran parte dell’opinione pubblica e a qualche non fine pensatore: si accusa Israele di essere criminale e poi si sfondano le vetrine di un negozio e si lanciano sassi contro i poliziotti, uno di cui finito in ospedale dopo aver riportato ferite lievi.
Perché proprio le vetrine del Carrefour?
Semplice, chi dice di voler la pace ma spacca le vetrine dei negozi e aggredisce le forze dell’ordine accusa la multinazionale francese di collaborare con aziende israeliane.
Bisogna ricredersi se si pensa che l’ipocrisia finisca qui.
Durante la manifestazione, infatti, nessuno ha fatto cenno alle azioni terroristiche di Hamas, nessuno ha espresso un’umana pietà per i civili ostaggi del gruppo terroristico.
Tutti hanno tolto il gruppo terrorista arabo-palestinese dall’equazione. Una miopia voluta, che ha avuto il risultato di vedere bruciata una bandiera israeliana.
La manifestazione di sabato scorso a Milano non è stata pacifica. Chi è sceso in piazza, l’ha fatto sostenendo il popolo palestinese soltanto in chiave antisraeliana.