Il CEO di Apple, Tim Cook, sarà la prossima settimana in Israele per inaugurare il nuovo ufficio di Herzeliya. Durante la visita Cook incontrerà varie figure istituzionali, tra cui l’ex Presidente Shimon Peres, e alcuni esperti del settore Hi-Tech israeliano. Non è stato ancora stabilito se ci sarà un colloquio con il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ma i due si sono già conosciuti lo scorso anno al quartier generale di Cupertino in California.
L’edifico di 12,500 metri quadri ospiterà il centro di sviluppo israeliano di Apple, la divisione marketing e il reparto vendite con 800 israeliani che beneficeranno di nuovi remunerativi posti di lavoro, 150 dei quali erano stati licenziati lo scorso anno dalla Texas Instrument. Il centro di sviluppo si basa sulle acquisizioni dello sviluppatore di memoria flash Anobit, costata 390 milioni di dollari nel 2012, e del sensore di movimento PrimeSense, acquistato nel 2013 per 300 milioni di dollari. Si tratta del secondo centro della compagnia americana dopo quello aperto nel 2012 a Haifa che si occupa di assumere esperti di chip.
Non è la prima volta che una figura di rilievo di Apple decide di venire in Israele: questa estate, nonostante l’Operazione Protective Edge in corso a Gaza e il lancio di razzi sulle principali città israeliane, fu Steve Wozniak a visitare lo Stato ebraico per partecipare all’EduAction Forum, una conferenza annuale che segna l’inizio delle attività scolastiche nel paese.