Kais Saied, presidente Tunisia
Quando si parla del conflitto israelo-palestinese lo si fa, spesso, partendo da presupposti errati o facendo leva su formule politico-giornalistiche, la cui praticabilità è resa impossibile da uno dei soggetti in causa, in questo caso la parte palestinese e i suoi sostenitori.
Come la Tunisia del presidente Kais Saied, paladino di quella causa palestinese, che appare più un modo per attaccare Israele che una reale intenzione di aiutare un popolo.
Tunisia che sta lavorando all’approvazione di una legge che criminalizza qualsiasi atto di normalizzazione con lo Stato di Israele, con pena da 6 a 12 anni di reclusione per “alto tradimento” e l’ergastolo per i recidivi.
La mancanza di rapporti ufficiali con Israele da parte della Tunisia non può giustificare una proposta che se diventerà legge, rappresenterebbe un caso diplomatico e un pericoloso precedente.
Così come non possono essere giustificate le parole del presidente del Parlamento, Brahim Bouderbala che, in apertura della plenaria, ha affermato:
“Crediamo fermamente che la Palestina debba essere liberata dal fiume al mare, che l’intera patria debba essere restaurata e che lo Stato palestinese debba essere fondato con la Santa Gerusalemme come capitale”.
L’incipit di questo articolo è stato scritto pensando proprio a queste dichiarazioni, la cui gravità va sottolineata per i più disattenti o per chi ancora fa ricorso a quelle formule stantie tanto care a una parte della politica e del giornalismo: la soluzione a due stati.
Bouderbala ha detto che la Palestina deve essere liberata dal fiume al mare e quindi dal Giordano al Mediterraneo.
E cosa c’è tra il Giordano e il Mediterraneo?
C’è Israele, che secondo il presidente del parlamento tunisino dovrebbe essere cancellata dalla mappa geografia.
E allora come si fa a farsi belli agli occhi dell’opinione pubblica con la soluzione a due stati sapendo benissimo che i palestinesi e suoi sostenitori vogliono la cancellazione di quello ebraico?
Semplice, non si può. Perché la leadership palestinese e i suoi sostenitori vogliono esclusivamente la distruzione di Israele l’istaurazione di un unico stato: quello palestinese.