C’è chi esulta per l’attacco di Hamas contro i civili israeliani: contro uomini, donne, anziani, bambini, persino cani.
E non parliamo della Striscia di Gaza, né di qualche città in chissà quale paese arabo. Parliamo di Milano, città considerata capitale economica d’Italia.
Parliamo di studenti, il cui antisemitismo ha vinto sulla solidarietà umana. Parliamo di ragazzi che hanno gioito per l’uccisione dei loro coetanei.
Studenti del liceo Setti Carraro e della Kurva Manzoni Antifa – gruppo sostenitore della squadra di calcetto del Liceo Manzoni – che hanno pubblicato su Instagram una foto di palestinesi festanti in seguito all’attacco di sabato scorso contro i civili israeliani: “Quant’è bello quando brucia Tel Aviv”.
Così, come se niente fosse, come se l’esultanza per l’uccisione di civili inermi fosse un dono da regalare al mondo.
Immancabile il richiamo politico, come fatto dal Collettivo A112 che ha postato una storia social con scritto “La Palestina vive! La resistenza vive!”, citando i Giovani Palestinesi d’Italia.
Così, come se niente fosse, come se l’uccisione di civili inermi dovesse essere discussa sul piano della politica e della Cosa pubblica.
Episodi che non potevano lasciare indifferenti le nostri istituzioni.
Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, infatti, ha annunciato:
“Ispezioni in alcune scuole per verificare se effettivamente sono stati tenuti atteggiamenti antisemiti e di esaltazione dell’azione di Hamas. Se appurati, saranno denunciati alla Procura della Repubblica”.
Valditara che ha espresso “vicinanza al popolo ebraico, vittima di un attacco brutale che richiama i metodi nazisti” e che a margine di un convegno all’Università Cattolica, ha affermato:
“Chiederò anche alla procura della Repubblica di avviare delle indagini e perseguire i responsabili di eventuali azioni di incitamento all’odio razziale”.
Che determinate scuole italiane fossero per lo più luoghi dove il sentimento propalestinese battesse di gran lunga quello israeliano era noto.
Ma che all’interno di esse ci fossero ragazzi che esultassero per l’uccisione di loro coetanei, beh è un regalo che avremmo voluto non ricevere.