La parola ebreo come “persona scaltra e avida, un usuraio” ed ebraica come “brutto trucco o azione che danneggia qualcuno”. Non siamo davanti a un politico che non è riuscito a tenere a freno la lingua o la penna e neanche davanti a un testo caro alla narrativa antiebraica a cavallo tra l’’800 e il ‘900.
Siamo davanti alla Reale Accademia Spagnola, secondo cui i termini ebreo ed ebraico sono riconducibili alle persone avide e alla volontà di danneggiare il prossimo.
Ma cos’è la Reale Accademia Spagnola? Si legge da Wikipedia:
“L’organismo responsabile di elaborare le regole linguistiche della lingua spagnola, concretizzate nel dizionario, la grammatica e l’ortografia che garantiscono uno standard linguistico comune. Si tratta di un’istituzione culturale fondata nel 1713 da un gruppo di illuministi che, riuniti intorno a Juan Manuel Fernández Pacheco, marchese di Villena, concepirono l’idea di creare un’accademia dedicata, come l’accademia francese, a lavorare al servizio dell’idioma nazionale”.
Un organismo istituzionale che si è macchiato da una responsabilità difficile da spiegare. Così come altrettanto istituzionali sono le organizzazioni che hanno scritto una lettera di risposta alla Reale Accademia Spagnola.
Parliamo della Federazione spagnola delle Comunità Ebraiche e dal Centro Simon Wiesenthal, secondo cui le definizioni derivano da atteggiamenti antisemiti obsoleti del XIV secolo in Spagna, che portarono alla cacciata degli ebrei dalla penisola iberica nel 1942:
“Comprendiamo che le definizioni del dizionario riflettono l’uso della lingua e non promuovono di per sé comportamenti che incitano all’odio, ma dovrebbero essere corrette poiché sono completamente anacronistiche rispetto alla realtà sociale e culturale del XXI secolo. Le definizioni delle parole ebreo ed ebraica non riflettono in alcun modo il vero significato di questi termini, che sono prodotto di una terminologia medievale e rinascimentale di rifiuto, invidia e odio diretta agli ebrei che, a causa del loro lavoro, avevano i redditi più alti, che fu uno dei fattori che portarono alla loro espulsione da Spagna dai monarchi cattolici”.
A volte facciamo veramente tanta fatica a commentare come sia possibile che questi episodio possano ancora avvenire nel 2023.