Israele avverte Iran e Libano. È la cartolina che in questi giorni arriva dal Medio Oriente. Due diversi esponenti di spicco dello Stato ebraico sono intervenuti per fare chiarezza sulle attività di Teheran.
Domenica scorsa, il direttore del Mossad, David Barnea, non ha utilizzato mezze parole per lanciare un monito nei confronti dei vertici della Repubblica islamica:
“Fortunatamente per l’Iran, i suoi sforzi terroristici sono stati contrastati. Perché per loro fortuna? Perché finora siamo arrivati solo agli agenti e a coloro che li hanno inviati ma se venissero colpiti cittadini israeliani o ebrei nel mondo, la risposta dello Stato ebraico giungerebbe “al livello più alto”.
In estrema sintesi, il numero uno del servizio di intelligence israeliano ha detto: sappiamo cosa sta facendo l’Iran, siamo a conoscenza della lora tessitura terroristica, ma interverremo solo se verrà colpito un israeliano o un ebreo nel mondo.
Per essere ancora più chiari. Nonostante Teheran si serva di manovalanza non iraniana per provare a compiere attentati contro obiettivi israeliani o ebraici nel mondo, Israele sa benissimo che dietro a queste manovre c’è il paese degli Ayatollah ai più alti livelli.
All’ammonimento del Mossad ha fatto seguito l’accusa del Ministro della difesa dello Stato ebraico, Yoav Galant, che ha puntato il dito contro l’Iran per il suo sostegno alla costruzione di un aeroporto nel sud del Libano a pochi chilometri dal confine con Israele.
Galant che nel corso di una conferenza stampa ha mostrato delle foto satellitari di un sito in cui sono riconoscibili le bandiere iraniane e di Hezbollah. Una “collaborazione” sempre più solida tra Teheran e il gruppo terroristico, che al momento non hanno rilasciato dichiarazioni.
Israele ha lanciato un messaggio ai suoi nemici e al mondo. Vi lasciamo agire fin quando non oltrepassate un determinato confine. Superato questo, Gerusalemme alzare il livello di difesa per fronteggiare chi vuole colpirlo.