Bufera per una frase antisemita Anna Maria Bertini, assessora alla Cultura, Fondazioni culturali, Politiche comunitarie, Macroregione adriatico ionica, Controllo gestione bilancio, Apparato comunale di Ancona.

Frase pronunciata nel corso di una conferenza stampa, successiva alla decisione del vicesindaco, con delega al bilancio, Giovanni Zinni, di stanziare solo 250mila euro alla cultura nel primo assestamento di bilancio.

Nel tentativo di sintetizzare in poche parole l’intenzione di fare di necessità virtù e provare a dare ampio respiro agli eventi culturali in città con le poche risorse a disposizione, la Bertini ha detto: “Su queste cose sono molto ebrea…”

Inevitabili le polemiche politiche suscitate da una dichiarazione, “cara” alla retorica antisemita.

Polemiche arrivate dal mondo politico della sinistra, visto che la Bertini è una “tecnica” considerata in quota a Fratelli d’Italia, che si sono sommate a quelle che nei giorni scorsi avevano già travolto il partito di Giorgia Meloni in merito alla strage di Bologna del 2 agosto 1980, che secondo Marcello De Angelis, responsabile comunicazione per la Regione Lazio, non ha una matrice di estrema destra.  

La comunità ebraica di Ancona ha annunciato di voler chiedere spiegazioni all’assessora Bertini, che dal canto suo ha cercato di placare gli animi, giustificandosi così:

“L’ho detto nel senso buono del termine, sono marchigiana e ho le braccia corte”.

Come spesso accade, la toppa è peggio del buco.

Perché saper amministrare i soldi non è una prerogativa ebraica. Il “senso buono” buono di uno stereotipo non esiste.

A preoccupare di più e che quanto successo è nato per le parole di un personaggio politico che dovrebbe occuparsi di cultura…