Tra l’indifferenza e il silenzio della comunità internazionale, anche quest’anno sono iniziati i campi estivi di Hamas a Gaza, dove 100mila ragazzini di età compresa fra scuole elementari e superiori vengono indottrinati all’odio contro Israele e viene insegnato loro l’utilizzo delle armi.
Inaugurati lo scorso 8 luglio, i campi estivi sono intitolati “Scudo di Gerusalemme” allo scopo di “instillare nei cuori delle giovani generazioni il valore di Gerusalemme e il diritto a essa dei palestinesi al fine di accrescere la loro motivazione”.
L’ha detto Muhammad Abu Askar, presidente della Commissione centrale per i campi estivi di Hamas, nel corso della cerimonia di apertura a Khan Yunis.
Non è una novità, perché anche nell’edizione 2022, la capitale d’Israele era sta al centro dei pensieri di Hamas:
“Per sottolineare i nostri radicati diritti a Gerusalemme, e che la generazione della liberazione continuerà a issare lo stendardo fino a quando l’occupazione non sarà rimossa da tutta la nostra terra palestinese occupata”.
Un anno fa, la cerimonia di apertura più importanza era stata celebrata nel parco-divertimenti Asda, costruito sui terreni di una ex comunità ebraica israeliana.
In quell’occasione Muhammad Farawneh, membro del Comitato centrale dei campi, aveva detto:
“Sul suolo che è stato liberato dalla contaminazione dell’occupazione è il segnale che tutta la terra un giorno sarà riconquistata”.
Se non fosse chiaro, dietro ai campi estivi di Hamas c’è una macchina organizzativa degna di nota. C’è il presidente del Comitato centrale con i suoi membri, centinaia di terroristi che mettono a disposizione AK-47, fucili da cecchino, lanciarazzi RPG, mortai e mitragliatrici, con cui gli addestratori insegnano ai giovani palestinesi l’utilizzo delle armi.
Una macchina organizzativa gestita da chi vuole inculcare nelle nuove generazioni palestinesi il loro diritto su Gerusalemme: non solo l’uso delle armi, ma un’idea “politica” precisa.
La differenza con i giovani israeliani è semplice, a questi nessun governante dello Stato ebraico deve insegnare loro il legame con Gerusalemme.
Perché è naturale, spontaneo. Perché Gerusalemme è la capitale d’Israele.