La deputata Pramila Jayapal, capo della corrente progressista dei Democratici alla Camera dei Rappresentanti Usa, si è scusata per aver definito Israele uno “Stato razzista”.
Nel corso un evento politico svoltosi ieri, infatti, Jayapal aveva pesantemente puntato il dito contro lo Stato ebraico:
“Hey gente, posso dire una cosa? Posso dire una cosa come persona che è stata in strada e ha partecipato a molte manifestazioni? Voglio sappiate che abbiamo combattuto per chiarire che Israele è uno Stato razzista, che il popolo palestinese merita l’autodeterminazione e l’autonomia, che il sogno di una soluzione a due Stati ci sta sfuggendo di mano, che non sembra neanche più possibile. Anche se potete discutere se noi che stiamo su questo palco stiamo combattendo a sufficienza o meno voglio sappiate che esiste una opposizione organizzata dall’altra parte, e non si tratta delle persone su questo palco”.
Le inevitabili polemiche ha portato Jayapal a una piccola marcia indietro, esprimendo le sue: “Scuse per quanti possono essersi sentiti feriti dalle mie parole”.
Piccola marcia indietro perché la deputata americana non ha smentito le due dichiarazioni. E, quindi, Israele rimane uno “Stato razzista”.
Qualcuno, inoltre, ci dovrebbe spiegare cosa intendesse Jaypal con:
“Voglio sappiate che esiste una opposizione organizzata dall’altra parte, e non si tratta delle persone su questo palco”.
Qual è l’opposizione organizzata dall’altra parte formata da persone non presenti sul palco?
Mercoledì prossimo (19 luglio) presidente di Israele Isaac Herzog terrà un discorso di fronte alle camere riunite del Congresso federale Usa, di cui è stato annunciato il boicottaggio da parte di esponenti progressisti del Partito democratico, Alexandria Ocasio Cortez, Ilhan Omar, Cori Bush e Jamaal Brown?
