Sembra ci sia una regia nel volere offuscare le ricorrenze ebraiche e dello Stato d’Israele. Mai come quest’anno, infatti, sta facendo discutere l’avvenimento di determinati episodi in concomitanza con il giorno in cui si ricordano le vittime della Shoah e quello in cui si ricordano i caduti in guerra e le vittime del terrorismo (Yom HaZikaron).
Aveva iniziato relatrice speciale delle Nazioni Unite per i palestinesi Francesca Albanese esponendo, presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, il suo Rapporto 2022 sui Diritti umani in Palestina, che puntava il dito contro Israele proprio nello Yom-HaShoah.
Avevano proseguito dei vandali che a Barcellona, sempre nella giornata in cui si ricordano i morti dei campi di sterminio, avevano deturpato la facciata della Grande Sinagoga.
Nello Yom HaZikaron, invece, un attentato terroristico aveva colpito Gerusalemme, causando 8 feriti. Yom HaZikaron scelto, guarda caso, dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per convocare una sessione sulla “questione palestinese”.
Una scelta che ha visto la ferma reazione dall’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite Gilad Erdan, che ha abbondato la riunione (clicca per il video):
“Oggi è uno dei giorni più sacri dell’anno per lo Stato d’Israele. Abbiamo inoltrato numerose richieste di riprogrammare il dibattito spiegando la profonda importanza di questa giornata, ma tragicamente questo Consiglio si è rifiutato di smuoversi. Il dibattito di oggi ha oltrepassato ogni limite. Mentre gli israeliani piangono i loro caduti, questo Consiglio come al solito ascolterà le menzogne più sfacciate che condannano lo stato d’Israele e lo dipingono falsamente come la causa di tutti i problemi della regione. Il che non potrebbe essere più lontano dalla verità. Il motivo per cui questo conflitto non è stato ancora risolto è che i palestinesi si rifiutano di accettare l’esistenza stessa di Israele, lo Stato ebraico. E lo hanno dimostrato rifiutando qualsiasi iniziativa di pace, fomentando il terrorismo e indottrinando i loro figli a odiare e uccidere gli ebrei”.
Erdan ha poi letto i nomi degli israeliani morti nel 2022 in servizio militare o in attentati terroristici, ha posto sul tavolo di fronte a lui una candela commemorativa ed è uscito dall’aula con il resto della delegazione israeliana:
“Mi rifiuto di trascorrere questo sacro giorno ascoltando menzogne e condanne. Questo dibattito disonora i caduti, e Israele non vi prenderà parte”.
Uno strappo necessario per mandare il messaggio: determinate coincidenze non saranno tollerate.