Il terrorismo palestinese continua a mietere vittime israeliane. Come confermato da una dichiarazione congiunta del primo ministro, Benjamin Netanyahu, e del suo ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, “due civili israeliani sono stati uccisi in un attacco terroristico palestinese” nel Nord della West Bank.

I morti sono Hillel e Yagal Yaniv, rispettivamente 21 e 19 anni, due fratelli, residenti nella Har Bracha, dove studiavano nel collegio rabbinico locale.

I due fratelli, uno aveva appena finito il servizio di leva mentre l’altro stava per iniziarlo, sono stati colpiti con un’arma da fuoco mentre erano a bordo di una macchina da un terrorista, che poi è fuggito.

Invano il trasporto in ospedale in elicottero, Hillel e Yagal sono deceduti a causa delle ferite riportate.

La morte dei due ragazzi ha innalzato ulteriormente la tensione. Le parole di Netanyahu (“La nostra risposta al terrorismo è combatterlo con forza e rafforzare le nostre radici nella nostra terra”) non sono bastate ad alcuni abitanti israeliani della zona, che hanno causato danni materiali a Huwara, Burin e Qaryut.

Il premier di Israele ha commento il gesto, facendo sapere che il suo esecutivo non tollererà “l’anarchia”:

“Con tutto il fervore e la passione, non c’è posto per l’anarchia, non accetteremo l’anarchia, una realtà in cui le persone danno fuoco alle case, bruciano auto, danneggiano intenzionalmente persone innocenti”.

Nell’area prossima all’attentato terroristico, abitanti palestinesi hanno fatto festa e si sono riversati nelle strade per urlare Allahu Akhbar e “Morte agli ebrei”, cantare e ballare, festeggiando con caramelle e baklavà.

Scene già viste, che però toccano sempre le corde del cuore.