Le attenzioni in materia di politica estera sono tutti rivolte verso la Russia. La guerra con l’Ucraina è tornata a riempire il dibattito pubblico italiano, prima per le dichiarazioni pro Putin di Berlusconi, poi per le nuove mire espansionistiche russe verso la Moldavia.
Come spesso accade in questi casi, però, c’è un altro mondo che va avanti. Quello dell’Iran, che nelle ultime settimane è stato protagonista di diversi episodi, che non hanno trovato “merito” e spazio nell’agenda mediatica.
Come il tentativo iraniano di violare l’embargo e vendere i suoi droni e missili a diversi stati, su cui è intervenuto il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant nel corso della Conferenza sulla sicurezza a Monaco, in Germania:
“Teheran attualmente è in trattative per vendere armi avanzate, inclusi droni e missili di precisione (PGMs) a non meno di 50 differenti paesi”.
Gallant ha poi posto l’accento sul fatto che l’Iran non sia “più un “fornitore locale” che serve i suoi alleati in Medio Oriente, ma una “azienda multinazionale”, un esportatore globale di armi avanzate”.
I droni iraniani sono stati primi attori di un attacco a una nave commerciale che fa capo a un miliardario israeliano, la “Square Field” nel Mar Arabico, avvenuto lo scorso 10 febbraio, ma rivelato solo in questi giorni da una corrispondente della Bbc, informato da un’autorità militare americana.
Le “attività” di Teheran si sono spinte anche in Europa con la chiusura degli studi londinesi della rete indipendente Iran International TV, dopo una “significativa escalation delle minacce dietro le quali c’è l’Iran”.
Iran che ha deciso di ospitare il nuovo capo di Al Qaeda, Saif al Adel, che fu tra i pianificatori degli attentati che colpirono gli Stati Uniti l’11 settembre 2001: un modo per continuare a esercitare pressioni psicologiche in tutto il mondo.
Non solo, perché il regime di Teheran si sta affidando a Mosca per costruire la propria marina, con l’obiettivo espandere la propria influenza anche per via marittima.
L’Iran continua a minacciare il mondo, ma il mondo sembra voler guardare altrove…