Una lapide nella propria sede per ricordare i nomi dei 35 cronisti e tipografi ebrei romani, che a causa delle leggi razziali furono cancellati dall’Ordine dei giornalisti del Lazio e non fu più permesso loro di svolgere il proprio lavoro.
Lapide che è stata inaugurata ieri alla presenza, tra gli altri, della presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello, il Rabbino Capo Riccardo Di Segni, l’ambasciatore d’Israele Alon Bar, Sami Modiano, Guido D’Ubaldo, presidente dell’Ordine regionale dei giornalisti, il presidente della Fnsi Giuseppe Giulietti, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il consigliere per la stampa e la comunicazione del presidente della Repubblica Giovanni Grasso.
Guido D’Ubaldo, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio ha spiegato che:
“La cerimonia intende contribuire a restituire memoria ed onore alle giornaliste e ai giornalisti ai quali fu usurpata la dignità professionale, fu cancellata arbitrariamente l’iscrizione all’Odg e venne impedita l’attività giornalistica. Questa è una grande giornata per il nostro Ordine. La persecuzione delle leggi razziali fu particolarmente violenta e crudele. Le storie personali e il sacrificio di molti di questi giornalisti e tipografi coincidono con il periodo più nero della nostra storia e della libertà di espressione e di stampa nel nostro Paese. Con la lapide a loro dedicata intendiamo svolgere un’azione di informazione soprattutto rivolta ai giovani, per trasmettere loro un messaggio di impegno permanente contro discriminazioni, razzismo, antisemitismo. Fenomeni rispetto ai quali non si può abbassare la guardia e che purtroppo, in alcuni casi, vediamo riaffiorare”.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sottolineato che “Raccontare quel che accade è sempre l’insegnamento più importante”, perché:
“La memoria è importante sì, ma se ti insegna qualcosa, se studiando impari cosa potrai fare se accadesse di nuovo”.
La Meloni ha aggiunto che la lotta all’antisemitismo “ci coinvolge tutti”:
“La sfida della lotta all’antisemitismo è una battaglia non vinta perché l’antisemitismo emerge con molte facce e strumenti diversi. Il governo è sempre pronto a fare la sua parte per combattere ogni forma di discriminazione e l’antisemitismo”.
Un belllissimo gesto da parte dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio che, nelle possibilità, vuole restituire dignità a quelle 35 persone, le cui vite (lavorative) sono state condizionate da decise che gli ebrei dovevano essere cittadini di Serie B.
Furono in diversi che vollero l’espulsione dei professionisti ebrei dai vari Albi/Ordini, senza dimenticare chi ne beneficiò e chi, probabilmente, ne beneficia ancora…
Per questo quanto fatto dall’Ordine dei giornalisti del Lazio assume ancora più valore.