13 persone e il saluto romano e un grande imbarazzo difficile da nascondere.
È successo l’8 dicembre scorso al San Giuseppe De Merode, una delle scuole più rinomate di Roma, che si trova a due passi da Piazza di Spagna.
Ma facciamo un passo indietro.
Ogni anno, nel giorno dell’Immacolata, per la messa del mattino, il liceo cattolico riapre le porte anche agli ex studenti, che si riuniscono all’interno dello stabile per dirigersi nella vicina Piazza di Spagna per assistere alla venerazione del Papa per la madonnina dell’Immacolata.
Un bel momento per i vecchi frequentatori della scuola e per l’istituto intero. Peccato che quest’anno le cose non siano andate come previsto.
C’è stato, infatti, un fuori programma piuttosto spiacevole che ha coinvolto 13 ex studenti che, prima dell’appuntamento con il Pontefice, hanno fatto il saluto romano.
Ampi sorrisi e braccia tese per ricordare il Ventennio anziché i bei momenti passati in una scuola, insignita il 14 febbraio del 2017 dalla fondazione ebraica International Raul Wallenberg con una targa commemorativa e di riconoscimento come “Casa di vita”, perché nel corso del secondo conflitto mondiale l’allora direttore Sigismondo Ugo Barbano salvò 40 ebrei perseguitati dai nazisti.
Un caso che sta imbarazzando il De Merode, il cui il preside Alessandro Cacciotti ha preso le distanze da quanto accaduto:
“Il San Giuseppe De Merode stigmatizza con indignazione la foto dei ragazzi, che non sono più suoi alunni, fatta davanti al suo edificio e si dissocia completamente dall’ideologia fascista. L’Istituto è “House of Life” e un suo direttore ha inscritto il suo nome tra i “Giusti delle Nazioni”. Diffidiamo gli autori affinché rimuovano la foto, ci riserviamo di portare avanti eventuali azioni legali”.
Fatto sta che nella scuola cattolica un gesto simile è intollerabile. Gesto che divenuto di dominio pubblico perché la foto scattata dagli stessi ex alunni è saltata di smartphone in smartphone, diventando un caso mediatico.