Germania, Iran, ebrei. Un triangolo che secondo i media tedeschi darebbe una spiegazione agli ultimi attentati che hanno colpito obiettivi ebraici nel paese. Ci sarebbe l’Iran dietro gli atti di terrorismo contro gli ebrei in Germania.

La notizia non è stata ancora confermata dalle autorità di Berlino, ma le indiscrezioni portano dritte a Teheran, che coincidenza vuole, sia stata tirata in ballo da un articolo del Washington Post, che l’accusa di star aumentando gli sforzi per uccidere e rapire i dissidenti iraniani in tutto il mondo.

Gli attentati contro gli ebrei avvenuti in Germania nell’ultimo periodo sono: gli spari contro la sinagoga di Essen, il tentativo di incendiare la sinagoga di Dortmund e la molotov contro una scuola ebraica di Bochum, per cui era stato arrestato un tedesco di origini iraniane di 35 anni, autore materiale degli attacchi e reclutatore di complici.

Gli investigatori tedeschi ritengono che dietro gli attacchi contro gli ebrei in Germania, oltre al 35enne arrestato, ci siano altre tre persone, di cui due sono ancora a piede libero e un’altra si è costituita.

Secondo gli investigatori tedeschi, l’uomo finito in manette è collegato a Ramin Yaktafars, soprannominato “Rami Y”, fuggito in Iran nel settembre 2021, cittadino tedesco-iraniano considerato uno dei principali sospettati, sui pende un mandato di arresto internazionale per sospetto omicidio.

L’episodio conferma i sospetti di diversi funzionari Usa, dell’Europa e del Medio Oriente: l’Iran sta reclutando manovalanza non iraniana (o non del tutto iraniana) per compiere attacchi terroristici.

Il regime iraniano, infatti, sta profondendo ogni sforzo nel tentativo di “arruolare” criminali comuni, dediti a furti e allo spaccio di droga.

Quanto avvenuto in Germania contro gli ebrei per mano dell’Iran fa seguito alle dichiarazioni di Ken McCallum, direttore generale dell’MI5, il quale ha rivelato che assieme al Mossad sono stati sventati diversi attentati, la cui regia era da ricondurre al paese degli Ayatollah.