Slogan antisemiti e simboli nazisti in piazza. Non siamo né a Berlino né a Norimberga negli Anni 30 e 40 del ‘900, ma a Varsavia nel 2022.
Varsavia, va detto, più volte è stata teatro di manifestazioni contro gli ebrei e inneggianti al nazismo, soprattutto in occasione dell’annuale marcia per l’indipendenza della Polonia, che cade l’11 novembre.
Anche nell’edizione di quest’anno, infatti i festeggiamenti per il ritorno alla libertà del popolo polacco è presto diventata occasione per attaccare gli ebrei ed esporre striscioni e bandiere con i simboli appartenenti alla Germania nazista.
E come sempre a capo di questi riecheggiamenti nazionalsocialisti e antisemiti si sono posti gli estremisti di destra polacchi, che hanno portato nelle strade striscione con il “sole nero”, simbolo delle SS.
A riportare il particolare è stato il senatore polacco Krzysztof Brejza, membro dell’opposizione, che su Twitter ha scritto anche il mancato intervento della polizia, che però è stata pronta a fermare alcuni attivisti che si erano opposti alla manifestazione di estrema destra, portando delle rose bianche e uno striscione con la scritta “Il nazionalismo non è patriottismo”.
Brejza, inoltre, ha affermato:
“Durante la rivolta di Varsavia del 1944, migliaia di polacchi morirono per mano dei nazisti tedeschi delle SS. Non so perché la polizia non abbia risposto a un tale simbolismo criminale a Varsavia, che ha sofferto così tanto durante la seconda guerra mondiale. D’altra parte, i manifestanti con opinioni democratiche sono stati rimossi con la forza”.
Non solo nella capitale Varsavia, ma anche a Cracovia la giornata dell’indipendenza della Polonia si è trasformato in un evento antisemita, condannato dall’American Jewish Committee.
Rigurgiti nazisti e antisemiti continuano a imperversare in Europa e la Polonia troppo spesso diventa lo scenario perfetto per ospitare chi non ha voluto imparare nulla dalla storia.