Imbarazzo alla FIFA, dove sul sito ufficiale è apparsa la dicitura Territori palestinesi occupati e non Israele. Se, infatti, si provava a prenotare i biglietti per assistere ai prossimi Mondiali di calcio in Qatar, sulla mappa non compariva lo Stato ebraico. Come se non esistesse, come se in quel maggio 1948 nulla fosse accaduto.
Imbarazzo, come detto. Durato alcune ore, prima che il sito web del massimo organo sportivo mondiale andasse in tilt.
Imbarazzo che in Israele è divenuto indignazione, che ha suscitato diverse polemiche sui media e nell’opinione pubblica, perché secondo il protocollo della FIFA, infatti, il Qatar è obbligato a trattare parimenti tutte le nazioni del mondo, in particolare senza omettere nomi e bandiere.
Gli organizzatori hanno provveduto, ma rimane un grande dubbio: errore gratuito o precisa volontà?
Come spesso accade in questi casi non avremmo una risposta, se non figlia della circostanza.
La vicenda ha sorpreso in molti, visto che Israele e Qatar avevano raggiunto un accordo per provare ad accantonare rapporti diplomatici mai facili.
Nei mesi scorsi, infatti, agli israeliani erano stato concesso di entrare in Qatar per assistere alle partite mondiali dal 21 novembre al 18 dicembre 2022, previa prenotazione accompagnato da un documento per ottenere una sorta di tessera del tifoso.
In cambio Israele aveva concesso l’apertura del proprio spazio aereo in accordo con le autorità aeronautiche giordane ed europee per ridurre i tempi di volo.
Gli accordi erano stati salutati con favore dalla Comunità Internazionale. Per questo la vicenda in merito alla dicitura ha suscitato scalpore e più di un dubbio.
Cosa sarà mai successo? Come mai un “errore” così grossolano in noto sito web?