Partiamo dalla fine. Le scuse di rito accompagnate da quel convincimento di poter coprire tutto con la satira, fatta divenire la giustificazione per ogni affermazione.

Questa volta, vista anche la giovane età, il diretto interessato non ha fatto ricorso ai peccati di gioventù, altro cavallo di battaglia con cui si prova a dare spiegazioni a frasi “troppo estreme”:

“Il Giornale di oggi mi accusa di negare l’esistenza dello Stato di Israele, richiamando un meme che distrattamente e superficialmente ho rilanciato in un gruppo privato. Si trattava insomma di satira, non di una posizione politica. Un gesto comunque sbagliato, per cui chiedo scusa. Ma voglio essere chiaro, non ho mai messo in dubbio la legittimità dello Stato di Israele, né in passato né mai, né il suo diritto a esistere”.

Parole Raffaele La Regina, capolista del Pd alla Camera nel collegio plurinominale della Basilicata, 29 anni, tra i quattro capilista under 35 scelti da Enrico Letta per rappresentare il rinnovamento del partito alle prossime elezioni politiche del 25 settembre.

Le scuse di La Regina sono arrivate dopo la diffusione di un suo post su Facebook in cui il 10 dicembre 2020 aveva scritto:

“In cosa credete di più: legittimità dello Stato di Israele, alieni o al mollicato di Mauairedd? E perché proprio al mollicato?”.

In quell’Italia che stava vivendo la seconda ondata della pandemia, La Regina, era collaboratore del vicesegretario dem Peppe Provenzano al ministero per il Sud.

Nell’Italia attuale il segretario Enrico Letta ha ringraziato La Regina per delle:

“Parole che chiudono una polemica che il Giornale ha voluto alzare. Siamo sempre molto trasparenti e mi sembra che le tue parole e il comunicato precedente abbiano fatto chiarezza su parole del passato che non hanno a che fare con le scelte di oggi”.

Forse chiudono la polemica per Letta e per il Pd, ma non per chi non riesce a fugare il dubbio che la smentita contro la legittimità dello Stato d’Israele sia dettata da opportunità politiche.