Il dubbio è diventato certezza. La Commissione Onu contro Israele creata ad hoc dopo la guerra scatenata da Hamas nel 2011 ha una chiara e netta connotazione antisemita.
A comporre tale Commissione sono il commissario delle Nazioni Unite Miloon Kothari, la presidente Navi Pillay, un ex Alto commissario Onu per i diritti umani e l’avvocato australiano Chris Sidoti.
Tutti e tre non hanno mai nascosto le proprie contrarietà e avversità nei confronti dello Stato ebraico e degli ebrei che, secondo Sidoti, lanciano accuse di antisemitismo “come chicchi di riso a un matrimonio”.
Le critiche alla Commissione sono arrivate da più parti e hanno “portato” Kothari a rilasciare un’intervista al sito Mondoweiss, in cui l’odio antiebraico sembra proprio essere un marchio di fabbrica:
“Siamo molto demoralizzati per i social network che in gran parte sono controllati dalla lobby ebraica o specifiche ong: vengono impiegati molti soldi nel tentativo di screditarci. Arriverei al punto di sollevare la questione stessa del perché Israele sia membro delle Nazioni Unite”.
Questa dichiarazione è l’emblema di come la differenza tra antisemitismo e antisionismo sia solo un espediente per mascherare l’odio antiebraico, facendo credere che le critiche siano solo indirizzate all’operato del governo di Gerusalemme.
Dichiarazione che non poteva lasciare indifferenti diversi paesi, che hanno puntato il dito contro le parole antisemite di Kothari.
Usa, Gran Bretagna, Italia, Unione Europea, Germania, Francia, Canada, Repubblica ceca, Austria, Australia, Paesi Bassi e Ungheria attraverso i propri rappresentati hanno espresso disappunto su quanto detto da Kothari che, è bene ribadirlo, riveste una carica ufficiale alle Nazioni Unite.
Già di per sé l’istituzione della Commissione è una (in)comprensibile trovata dell’Onu. In più, i tre membri che ne fanno parte hanno sempre attaccato Israele per crimini di guerra e segregazione razziale.
Il dubbio è diventato certezza. Questa Commissione ha un chiaro carattere antisemita. A confermalo è stato proprio uno dei suoi membri.
L’imparzialità, evidentemente, non rientra nei piani del palazzo di vetro.