La Commissione del Parlamento europeo per il controllo di bilancio ha approvato in sessione plenaria una mozione, che congela i finanziamenti per le scuole sotto il controllo dell’Autorità Palestinese, causa l’istigazione all’odio contenuta nei suoi testi scolastici finanziati dall’Unione Europea.
La Commissione ha sottolineato il proprio dissenso per la mancata rimozione del “materiale problematico e carico di odio nei libri di testo delle scuole palestinesi”, esprimendo preoccupazione “per la perdurante incapacità di agire efficacemente contro l’incitamento all’odio e alla violenza nei libri di testo”.
È il terzo anno consecutivo che il Parlamento europeo ammonisce l’Autorità Palestinese, che almeno fino a quest’anno ha fatto orecchie da mercante.
La mozione si basa sull’ennesimo rapporto dell’Institute for Monitoring Peace and Cultural Tolerance in School Education (IMPACT-SE, Istituto per il monitoraggio della pace e della tolleranza culturale nell’educazione scolastica), che a gennaio aveva portato all’attenzione il problema.
Marcus Sheff, CEO di IMPACT-se ha affermato al Jerusalem Post:
“La mozione ha ricevuto sostegno bipartisan. I parlamentari europei di sinistra sono preoccupati quanto i loro colleghi di destra per il fatto che l’Autorità Palestinese insegni l’odio. Ora la questione passa ai ministri dei paesi UE e alla presidenza della Commissione. Ma la dirigenza dell’Autorità Palestinese rimane della incrollabile convinzione che valga la pena subire un blocco degli aiuti per centinaia di milioni di euro pur di proporre come modello agli scolari una terrorista come Dalal al-Mughrabi”.
La mozione del Parlamento europeo ha insistito sul fatto che i finanziamenti dell’Autorità Palestinese “devono essere subordinati” all’insegnamento della pace e della tolleranza nel “rispetto degli standard dell’Unesco”.
Cosa farà ora l’Autorità Palestinese?
Cambierà i testi scolastici finanziati dall’Unione europea oppure si ostinerà nel proprio programma di istigazione all’odio?