Caso diplomatico tra Francia e Polonia, in cui in maniera non spiegabile – almeno al momento – è finito in mezzo l’antisemitismo.
Il presidente francese Emmanuel Macron in un’intervista a Le Parisien, ha puntato il dito contro il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, definendolo:
“Un antisemita di estrema destra che esclude le persone LGBT”.
Morawiecki che prima aveva attaccato il capo dell’Eliseo, sostenendo che i suoi colloqui con Putin non avevano portato ad alcun esito positivo:
“Presidente Macron, quante volte ha negoziato con Putin, cosa ha ottenuto? Ha interrotto qualcuna delle azioni che hanno avuto luogo? I criminali non negoziano, i criminali devono essere combattuti. Nessuno ha negoziato con Hitler. Negozieresti con Hitler, con Stalin?”.
Macron, inoltre, ha accusato il primo ministro polacco di sostenere Marine Le Pen e interferire nella campagna elettorale per le presidenziali: “Non siamo ingenui. Vuole aiutarla prima del voto”.
La polemica non si è fermata, anzi.
Il portavoce del governo polacco Piotr Muller ha giudicato “incomprensibili” le parole di Emmanuel Macron e ad Askanews ha detto:
“So che ci sono emozioni in campagna elettorale, ma accusare di antisemitismo il premier polacco… non è vero, è una bugia. Quando la campagna si sarà calmata, spero che il presidente parlerà dei fatti”.
Donald Tusk, leader di Piattaforma civica e capo del PPE ha scritto su Twitter:
“Signor Presidente, caro Emmanuel, nessun polacco decente sostiene Madame le Pen, così come nessun polacco decente sostiene Orbán o Putin. I polacchi sostengono in modo schiacciante l’Europa, l’Ucraina e la libertà, indipendentemente dalle sciocchezze che dice il primo ministro Morawiecki”.
La nostra redazione non vuole entrare all’interno della polemica, ma ci siamo chiesti: “Cosa c’entra l’antisemitismo?”
E soprattutto perché il presidente della Francia, Emmanuel Macron, ha tirato in ballo l’odio antiebraico?
Domanda cui, nostro malgrado, sappiamo non seguirà alcuna risposta…