Un massiccio cyberattacco avvenuto lunedì scorso contro siti governativi israeliani è stato rivendicato dal gruppo iraniano Black Shadow.

All’inizio dell’attacco è stato diffuso un messaggio sui social media e sui principali giornali del paese, nei queli si diceva che fosse in corso il più grande attacco informatico contro le infrastrutture nello Stato ebraico.

Il cyberattacco ha mandato offline diversi siti web, in particolare dei ministeri dell’Interno, della Salute, della Giustizia e del Welfare, nonché quello dell’ufficio del primo ministro: tutte pagine del dominio gov.il di Israele.

Il crash è durato dalle 18.15 alle 19.30 (ora di Gerusalemme), quindi poco più di un’ora.

La National Cyber Authority e il National Cyber System hanno dichiarato che i siti sono tornati online a partire dalle 20.30.

Gil Messing, portavoce della Check Point Software Technologies Ltd, con sede in Israele, ha sottolineato a Bloomberg l’improbabilità che siano stati causati danni significativi:

“Questo attacco di solito viene fatto per inviare un messaggio e creare molto ronzio. Non è necessariamente un’infiltrazione o un’acquisizione di informazioni”.

Black Shadow è un gruppo di hacker legati all’Iran, noto in Israele, che nei mesi scorsi aveva scaricato le cartelle cliniche di circa 290.000 pazienti di un ospedale israeliano e il database completo di informazioni personali sugli utenti del sito web Atraf, un servizio di incontri gay.

Il gruppo di hacker, inoltre, aveva caricato il file su un canale Telegram come ritorsione al mancato pagamento di riscatto di 1 milione di dollari in valuta digitale per non far pubblicare i dati.

Secondo gli analisti i motivi dell’attacco avrebbero un legame con una presunta operazione israeliana contro un impianto nucleare iraniano o con il tentativo di mediazione che Gerusalemme ha provato a fare tra Russia e Ucraina.

Una cosa è certa: lo Stato di Israele è nel mirino dell’Iran, i cui attacchi vanno dal cyberspazio alla realtà in carne ossa, dove a esser presi di mira sono gli uomini d’affari israeliano sparsi per il mondo.