La distruzione del primo Santuario di Gerusalemme, la deportazione in Babilonia e la vita in prigionia. Una delle parti più sofferte che segneranno per sempre la storia del popolo ebraico sarà riscoperta a partire dal 2 febbraio al Bible Lands Museum Jerusalem, grazie alla mostra intitolata “Lungo le rive della Babilonia”.
L’occupazione e la distruzione di Gerusalemme, il viaggio verso la Babilonia, la vita quotidiana degli esuli della Giudea (oggi parte della Cisgiordania o West Bank), fino al ritorno a Sion, sono raccontati attraverso eccezionali raffigurazioni su più di cento tavolette di argilla, concesse dall’Archivio di Al-Yahudu.
Si tratta di un archivio di circa duecento tavolette comparse sul mercato dell’antiquariato negli anni ’70 ed ora proprietà di due collezionisti; lo stesso nome Al-Yahudu è ripreso dalla città irachena in cui vi si erano stabiliti gli esuli ebrei dopo la cacciata dalla Giudea.
Le scritte cuneiformi sulle tavolette sono in lingua accadica, ad eccezione di altre in aramaico o in paleo-ebraico; ora sotto la supervisione del Prof. Wayne Horowitz, le tavolette sono state tradotte anche in ebraico.
Il Dott. Filip Vukosavović, curatore della mostra, ha affermato che queste rappresentazioni risalenti al VI e V secolo a.C., sono molto importanti a livello storico, in quanto permettono di studiare aspetti sociali della vita degli Ebrei in Babilonia; fra questi, si è scoperto che
i Giudei erano dipendenti dello Stato, pagavano le tasse, rispettavano .le leggi babilonesi e che abitavano in una società estremamente multiculturale, accanto agli alti popoli esiliati dall’impero di Nabucodonosor.