L’antisemitismo torna a incombere su Londra. Nella capitale inglese, infatti, l’ambasciatrice d’Israele nel Regno Unito, Tzipi Hotovely è stata aggredita a insulti e minacce da manifestanti all’uscita da un evento, svoltosi alla London School of Economics.
La diplomatica israeliana, fatta oggetto di attacchi da parte manifestanti anti-israeliani e invitata dal locale sindacato studentesco per un dibattito nel quadro di una serie sul futuro del Medio Oriente, ha scritto su Twitter che continuerà nel suo lavoro, senza tener conto delle minacce ricevute:
“Ho avuto un evento eccellente alla London School of Economics con 200 studenti interessati a conoscere la storia d’Israele e non mi lascerò intimidire dal bullismo e alla violenza. Continuerò a mantenere un dialogo aperto con tutte le parti della società britannica”.
Il ministro degli esteri israeliano, Yair Lapid, che ha avuto un colloquio con la Hotovely dopo quanto accaduto, ha espresso condanna i “bulli violenti e antisemiti”.
Un portavoce della London School of Economics ha fatto sapere che il dibattito è durato un’ora e mezza, che prevedeva anche la presenza di un rappresentante palestinese:
“La libertà di parola e di espressione è alla base di tutto ciò che facciamo alla London School of Economics. Studenti, personale e visitatori sono caldamente incoraggiati a dibattere le questioni più urgenti in tutto il mondo, ma ciò deve avvenire in maniera reciprocamente rispettosa”.
L’episodio di antisemitismo accaduto a Londra nei confronti di Tzipi Hotovely è stato definito “profondamente inquietante” dal Segretario di stato all’Istruzione del Regno Unito, Nadhim Zahawi.
Un episodio che deve essere un monito, perché in diverse realtà europee, l’odio antiebraico continua a manifestarsi con un certe periodicità.