Il brutale omicidio di Sarah Halimi continua a far discutere. Dopo l’infermità mentale concessa al suo assassino, Kobili Traore, e la conseguente impossibilità a essere processato, dalla Francia è arrivata una rivelazione sconcertante: la polizia avrebbe potuto fermare Traore e quindi salvare la povera Sarah Halimi.
A riportalo è The Algemeiner, che si è basato sulle risultanze dell’inchiesta parlamentare avviata a settembre dal deputato parlamentare del partito UDI Meyer Habib.
Habib ha raccolto diverse dichiarazioni di testimoni, i quali hanno riferito che i poliziotti erano entrati in possesso delle chiavi dell’appartamento vicino a quello della Halimi, ma non sono entrati fino a quasi un’ora dal suo omicidio.
Un particolare determinante, visto che l’inchiesta ha appurato che Traore era arrivato sul bancone di Sarah Halimi, passando proprio per la casa adiacente, in cui abitava la famiglia Diarra, poco dopo le ore 4:00 del mattino del 4 aprile 2017, per poi tornarci alle 4.45, dopo aver ucciso la donna ebrea al grido di “Allah è grande”.
Gli agenti di polizia erano entrati nel luogo alle 5.35, circa un’ora dopo l’efferato assassinio, ma avevano la disponibilità delle chiavi dell’appartamento già alle 4.20 grazie a Thieman Diarra.
La rivelazione sconcertante che sta facendo molto scalpore.
Il “Group Against Silence” – un’organizzazione che fa campagna per conto della famiglia Halimi – ha affermato:
“Era chiaro che la polizia avrebbe potuto facilmente impedire omicidio di Sarah Halimi entrando nella residenza di Diarra alle 4:22 del mattino, o quindici minuti prima che Sarah Halimi fosse defenestrata da Kobili Traore. “Perché la polizia ha mentito? Qual è il significato penale e giudiziario di questa menzogna? Una nuova indagine giudiziaria completa, affidata a un pubblico ministero indipendente, è inevitabile in quello che potrebbe rivelarsi un grande scandalo giudiziario e di polizia”.
Un fatto sconcertante, che se confermato metterebbe in serie imbarazzo la polizia francese.