Torna alta la tensione tra Israele e Polonia. Negli ultimi anni i due paesi si sono spesso scontrati, causa il tentativo del governo di Varsavia di cancellare le responsabilità polacche in merito alla Shoah.
Prima la legge sulla Shoah, che puniva severamente chi definiva “polacchi” i campi di sterminio, adesso, il via definito alla legge che limita le richieste di indennizzo per le proprietà sequestrate dopo la Seconda Guerra Mondiale, che ha fissato a 30 anni, il tempo massimo per i ricorsi contro le confische delle proprietà, molte di cui relative alla comunità ebraica polacca.
L’approvazione della legge ha suscitato diverse polemiche in Israele, definita “antisemita e immorale” da parte del ministro degli esteri Yair Lapid, che su Twitter ha scritto di:
“Aver incaricato il capo dell’ambasciata in Polonia di tornare immediatamente in Israele per consultazioni a tempo indeterminato”.
Il capo della diplomazia israeliana, inoltre, ha fatto sapere che il nuovo ambasciatore in Polonia “che doveva partire presto per Varsavia non partirà in questa fase”.
Uno sdegno espresso anche dal primo ministro israeliano, Naftali Bennett:
“Israele considera di estrema gravità l’approvazione di una legge che impedisce agli ebrei di ricevere compensazioni per le proprietà rubate loro durante l’Olocausto e deplora il fatto che la Polonia abbia scelto di continuare a ferire coloro che hanno perso tutto. Questo è un passo grave di fronte al quale Israele non può rimanere indifferente”.
Non si è fatta attendere la reazione del primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, secondo cui la decisione del governo di Gerusalemme di ritirare il suo incaricato d’affari in Polonia è “irresponsabile e infondata”.
Uno scontro che potrebbe ripercuotersi anche sui viaggi annuali che gli studenti israeliani Israele fanno per visitare i campi di sterminio nazisti in territorio polacco. A riferirlo sono stati i media israeliani, secondo cui vice ministro degli esteri polacco, Pawel Jablonski, si è espresso così in merito alle visite ai lager.
“I viaggi non si svolgono nella giusta maniera. A volte instillano odio per la Polonia nelle menti dei giovani israeliani. Prenderemo la giusta decisione su questi viaggi. Abbiamo a che fare con un sentimento anti-polacco in Israele, e uno dei motivi è il modo in cui i giovani israeliani vengono educati e cresciuti”.
La Polonia continua nel tentativo di cancellare la storia. Israele non può restare a guardare…