Auschwitz e vaccini. Un accostamento privo di senso e di logica, che però ha preso tremendamente piede da quando il Covid-19 è entrato nelle nostre vite.
Un accostamento fatto, per ultimo, da Riccardo Blengio, vice sindaco di Bistagno, un comune vicino ad Acqui Terme, in provincia di Alessandria, che sul proprio profilo Facebook ha postato l’immagine del campo di concentramento di Auschwitz, con la scritta “Il vaccino rende liberi”.
Come se non bastasse, Blengio ha tenuto a commentare l’immagine in questione:
“Sintesi di questi giorni. Io sono tra quelli che saranno rinchiusi, prima o poi”.
Riccardo Blengio è anche assessore alla Cultura e referente per la Comunità Montana, deleghe tolte dal sindaco Roberto Vallegra dopo la normale bufera mediatica nata dopo l’episodio, che a Italpress ha dichiarato:
“Ha tradito la mia fiducia, trovo l’intera vicenda una grave mancanza di rispetto. Si può essere contrari ai vaccini, ma allora non si può essere anche un amministratore pubblico in un comune come il nostro che si è impegnato per avere un suo hub vaccinale”.
Quanto accaduto non è un fatto nuovo. Già all’inizio del 2021, infatti, il consigliere comunale di una lista civica di Frosinone ed ex Fratelli d’Italia, Marco Ferrara, aveva postato sui social, un’immagine praticamene uguale, con la scritta “il lavoro rende liberi” e la foto dell’ingresso di Auschwitz.
In quell’occasione, Ferrara aveva provato a stemperare (non riuscendoci) le polemiche:
“Accostava il dolore della pandemia derivante dal Covid19 all’intensità del dolore della Shoah. Probabilmente ci sono alcuni soggetti che continuano a fare politica di partito sui dolori, mentre i dolori e i lutti sono tutti uguali”.
In pochi mesi, due esponenti politici italiani hanno dato uno spettacolo poco edificante per la classe politica italiana. Qual è la soluzione se i controllanti dovrebbe essere controllati?