Una parte delle mura della città di Gerusalemme costruite tra la fine dell’VIII e l’inizio del VII a.e.v. durante il periodo del Primo Tempio, e in larga misura distrutte di Babilonesi nel 586 a.e.v., è stata rinvenuta dagli archeologi nel Parco Nazionale della Città di David.
Una scoperta sensazionale, annunciata dall’Authority israeliana per le Antichità, che evidenzia come la cinta muraria portata alla luce fu edificata per proteggere il lato orientale dalla capitale. Cinta che collega due sezioni già scoperte dall’archeologa britannica Kathleen Kenyon e dall’archeologo Yigal Shiloh, rispettivamente negli Anni 60 e negli Anni 70.
A spiegare il collegamento sono stati il direttore degli scavi Filip Vukosavović, del Ancient Jerusalem Research Center, e Joe Uziel e Ortal Chalaf dell’Authority per le Antichità:
“Le mura della città protessero Gerusalemme da una serie di attacchi durante il regno dei re di Giuda, fino all’arrivo dei babilonesi che riuscirono a fare breccia e conquistare la città. Tuttavia, non tutto venne distrutto e parti delle mura sono rimaste in piedi fino ad oggi”.
Secondo gli esperti, quando i Babilonesi attaccarono la capitale Gerusalemme, non lo fecero dalla parte orientale, perché da quel lato, il pendio era troppo ripido.
Nel corso degli scavi sono stati scoperti altri reperti relativi al periodo, tra cui giare di stoccaggio con anse decorate a “rosetta”, che gli esperti hanno collegato agli ultimi anni del Regno di Giuda; un sigillo a timbro babilonese in pietra in cui è raffigurato un soggetto in piedi di fronte ai simboli degli dei babilonesi Marduk e Nabu; un’impronta di sigillo in argilla (bulla), che porta il nome di persona Tsafan in antica scrittura ebraica.
Quanto rinvenuto non è stato salutato con favore da tutti, perché quando si parla di scoperte archeologiche fatte a Gerusalemme, c’è sempre qualcuno pronto a dire cialtronerie. Come il portavoce di Hamas, Muhammad Hamadeh, secondo cui Israele si sforza di:
“Falsificare la storia e distorcere i fatti. Gerusalemme rimarrà la capitale della Palestina e della sua identità arabo-islamica”.
L’ennesimo delirio di Hamas, sempre impegnato ad attaccare Israele e non curarsi delle sofferenze del popolo palestinese, causate dallo stesso gruppo terroristico che gestisce la Striscia di Gaza.