Quando nel 2007 lo studente di ingegneria Itai Perry volò in Africa con una delegazione legata ad un programma della Tel Aviv University, rimase tristemente colpito dalle devastanti conseguenze che l’acqua contaminata poteva avere sulla popolazione. In particolare, Itai si trovava nel villaggio di Minjingu, in Tanzania, quando poté vedere le deformazioni scheletriche e i gravi problemi dentali che colpiscono i bambini quando per esempio bevono acqua con un alto tasso di fluoro. Per questo una delegazione della facoltà di ingegneria dell’Università di Tel Aviv ha lavorato per sette anni affinché potessero migliorare in qualche modo le condizioni di vita in quel villaggio.
Dopo una serata di raccolta fondi a base di birra e salsicce organizzata nel campus, i giovani studenti hanno ottenuto importanti finanziamenti dalla società di costruzioni dell’Arison Group, Shikun & Binui, la quale ha permesso la realizzazione un importante progetto di volontariato. Guidato dallo studente Eran Roll, anche membro di Ingegneri Senza Frontiere, il team della TAU ha potuto raggiungere di nuovo il villaggio di Minjingu, dove ha costruito ed installato un contenitore di acqua piovana di 48.000 litri ed un efficiente sistema di filtraggio che permetterà ai quattrocento studenti della scuola superiore Nkaitidi bere e cucinare con acqua pulita e sicura.
Ad aiutare gli studenti israeliani nella progettazione della struttura è stato l’esperto di raccolta di acqua piovana Amir Yechieli, che ha formato le sue competenze proprio nello Stato ebraico, dove i problemi della siccità e della scarsità delle risorse idriche hanno spinto gli esperti ad arrivare ai vertici dell’efficienza mondiale nel settore della gestione e del recupero delle acque.
Al termine del progetto, una lettera di ringraziamento è arrivata a Tel Aviv dal Preside della scuola tanzaniana, Mr. Tango: “Grazie a questo progetto, ora insieme a voi siamo un’unica famiglia. Cerchiamo di mantenere vivo il nostro rapporto e speriamo che ci portiate ancora altri progetti per lo sviluppo della nostra scuola”.