Torna l’incubo del terrorismo islamico in Germania, dove un uomo, munito di coltello, ha ucciso tre persone e ne ha ferite altre quindici.

La brutale aggressione è avvenuta a Würzburg, capoluogo della Bassa Franconia, per mano di un somalo, che ha seminato il terrore nelle strade del centro. Somalo che è stato fermato dall’intervento della polizia.

Come spesso accade, le autorità fanno fatica a sbilanciarsi sulla matrice islamica dell’attentato. Quanto accaduto a Würzburg non fa eccezione.

Ludwig Waldiger, il portavoce dell’Anticrimine della regione tedesca, ha detto all’Ansa:

“Nel caso dell’agguato di Wurzburg, di venerdì scorso, il movente islamista è molto probabile, tuttavia anche il fattore psichico ha un peso rilevante nelle indagini sul 24enne somalo il quale ha attaccato i passanti con un coltello”.

Ma c’è di più. Perché l’attentatore ha detto alla polizia che il suo gesto è da ricondurre alla “jihad personale”, che tradotto significa: nessuno mi ha dato l’ordine ma ho ucciso per la Jihad.

E, infatti, gli inquirenti hanno parlato di “cane sciolto”:

“Nelle indagini finora non è stato trovato alcun materiale di propaganda jihadista o estremista. Per questo motivo, allo stato attuale, non riteniamo che dietro il giovane vi fosse un’organizzazione”.

Qualora venisse confermata la pista del cane sciolto (al momento non si sono trovati complici), questa non escluderebbe la matrice islamica dell’attentato. Anzi.

Anche perché mentre il giovane somalo compieva la sua follia omicida, urlava “Allah Akbar”.

Non è la prima volta che la città della Baviera è colpita dal terrorismo islamico. Nell’estate 2016, infatti, un minorenne afgano, salito su un treno locale diretto proprio verso Würzburg, ferì quattro persone con coltelli e ascia al grido di Allah Akbar, prima di essere ucciso dalla polizia.

Il terrorismo islamico, che sia organizzato o solitario, sta destando molta preoccupazione in Germania, un paese che sta facendo molti sforzi per combattere lo jihadismo.