Per raccontare questa storia facciamo leva su due date: 30 aprile e 8 giugno, entrambi 2021.
La prima si riferisce a un party antisemita e neonazista fatto da alcuni soldati tedeschi in Lituania, l’altra alla denuncia e alla decisione del governo di Berlino di ritirare prima e licenziare poi i responsabili di un festino, sfociato in fiumi di alcol e giochi a sfondo sessuale.
L’incresciosa vicenda è avvenuta in un albergo di Rukla, una piccola città nella contea di Kaunas, nella Lituania centrale, dove i militari tedeschi, che stavano prendendo parte all’operazione “Enhanced Forward Presence” per la difesa del fianco orientale della Nato, si sono lasciati andare a cori nostalgici del Terzo Reich e contro gli ebrei.
Su tutti il seguente episodio: i presenti hanno intonato una serenata in onore di Hitler, durante la quale alcuni superiori hanno apostrofato i sottoposti come “ebrei e traditori”.
Il Ministro della Difesa tedesco, Annegret Kramp-Karrenbauer, è intervenuta su quanto avvenuto in Lituania:
“La condotta non dignitosa di alcuni soldati in Lituania è uno schiaffo in faccia di tutti i militari che giorno per giorno prestano servizio per la sicurezza del Paese”.
In più, all’appello mancavano 569 munizioni. Un particolare che ha fatto pensare che nel corso del party neonazista e antisemita si sia anche sparato. La certezza, al momento, non c’è, ma dopo alcol, slogan nostalgici e giochi erotici, non ci sarebbe sta stupirsi.
Che all’interno del mondo militare tedesco ci sia un problema con il neonazismo e tutt’altro che cosa nuova. Diversi, infatti, sono gli episodi in cui soldati di Berlino si sono resi protagonisti di fatti che hanno imbarazzato tutto il paese.
Neonazismo che preoccupa la Germania, che sta facendo diversi sforzi per combattere un problema che dovrebbe essere archiviato da decenni.
E, invece, periodicamente, uno dei paesi cardini dell’Europa si ritrova a fronteggiare una piaga sociale, che sta riscuotendo molti consensi anche fuori i confini nazionali.