Partiamo dalla fine, anzi dall’inizio.
Benito Mussolini non ha creato il sistema pensionistico italiano, già esistente decenni prima dell’avvento del Fascismo. Al massimo il Duce ha messo un cappello fascista alle pensioni, cambiando il nome da “Cassa Nazionale” a “Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale” e dando più soldi gerarchi fascisti e amici del regime. Nessun beneficio per la popolazione.
Benito Mussolini non ha contribuito all’industrializzazione dell’Italia, un paese che alla fine della guerra era arretrato e quasi esclusivamente rurale.
Benito Mussolini non ha dato contributi alle costruzioni delle case, se non alle persone vicino al regime.
Benito Mussolini non ha in alcun modo migliorato le condizioni della donna, il cui accesso all’insegnamento venne reso quasi impossibile. Così come l’accesso alla pubblica amministrazione, il cui personale femminile non ebbe possibilità di andare oltre il 5%.
Potremmo continuare per ore, minando alla base diverse convinzioni popolari che tentano di riabilitare la figura di Mussolini.
Benito Mussolini decise che l’Italia doveva avere cittadini di Serie A e di Serie B, decise chi doveva vivere e chi doveva morire. Decise che la democrazia non fosse una forma di governo idonea per l’Italia di quel tempo.
Benito Mussolini trascinò un’intera nazione in una guerra senza sbocchi, appoggiando un macellaio come Hitler, nella speranza di raccogliere le briciole naziste.
Benito Mussolini ha messo un paese e la popolazione italiana in ginocchio, portando il paese a giocare al tavolo delle trattative post belliche senza alcuna carta valida.
Per questo sono inaccettabili le parole di Nino Spirlì, il presidente facente funzione della Regione Calabria, che parlando del Duce ha detto durante il programma KlausCondicio:
“Ha creato le case popolari, le pensioni, l’assistenza all’infanzia, l’assistenza alle donne, le bonifiche, l’industrializzazione, la grande industria della cinematografia con la costruzione di Cinecittà. Insomma tante e tante cose sono state fatte in quegli anni e io non posso dimenticarlo. Perché sarebbe come dire che dalla Prima Repubblica dobbiamo cancellare tutto perché ci sono state anche le stragi”.
Diversi politici italiani dovrebbero studiare meglio la storia…