Un odio indiscriminato. Feroce. Violento. Fatto di minacce e commenti indicibili. Un odio rivolto ancora una volta a Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah e senatrice a vita.
Liliana Segre ha partecipato alla campagna della Lombardia anti-Covid19 per gli over 80, vaccinandosi al Fatebenefratelli di Milano e tanto è bastato per essere fatto oggetto – ancora una volta – di minacce e auspici di morte sui social network.
Minacce e auspici, il cui tenore è quello che potete leggere di seguito:
- Aveva paura di morire la stronza?, non sono riusciti neanche i tedeschi ad ammazzarla,,, e ora ha paura di morire?
- e ora speriamo che il vaccino faccia il suo dovere……..(e la levi dalle palle)
- Ecco lo spogliarello buonista della senatrice a vita!
- VAI A LAVORARE LADRAAAAAAA
- Ma se tirasse le cianche…quanto si risparmierebbe
Commenti aberranti nei confronti di chiunque, figuriamoci contro una persona che ha vissuto la barbarie dei campi di sterminio e cerca, come può, di raccontare la sua tragica esperienza alle nuove generazioni.
Un racconto che Liliana Segre deve continuare a fare nonostante le minacce, gli insulti e gli auguri di morte. Perché è proprio l’odio e l’avversione per il prossimo che porta l’umanità a vivere grandi tragedie.
Questa vicenda testimonia come qualsiasi azione fatta da Liliana Segre diventi un protesta per attaccarla. Per attaccare lei, per attaccare chi riuscì a salvarsi dallo sterminio nazista, per attaccare gli ebrei e tutto coloro che hanno buoni sentimenti nel cuore.