Israele è sceso in campo per fronteggiare l’antisemitismo che sta dilagando sui social network. Parlamentari e ministri dello Stato ebraico, infatti, hanno deciso di inviare il documento intitolato “Il fattore odio”, con cui si invitano le piattaforme a segnalare i contenuti contro gli ebrei.
A scrivere il testo è stato il ministro degli Affari strategici e il ministero degli Affari della diaspora. Testo che poi è stato consegnato alle aziende dei social network più importanti anche al fine di richiedere l’adozione della definizione di antisemitismo dell’Alleanza Internazionale per il Ricordo della Shoah (IHRA).
Il ministro degli Affari strategici israeliano, Michael Biton, ha affermato:
“Il popolo ebraico e lo Stato di Israele sono costantemente attaccati attraverso l’incitazione, la diffusione di informazione erronea e le bugie sfacciate. Abbiamo speciale interesse nel prendere l’iniziativa di questa vicenda e stiamo chiedendo ai media che comincino ad assumere la propria responsabilità e agiscano per applicare politiche più chiare, efficaci e trasparenti”.
Secondo il ministro degli Affari della diaspora, Omer Yankelevich:
“La libertà di espressione non deve proteggere l’incitazione violenta e l’antisemitismo. Riconosciamo che i social stanno assumendo contromisure rispetto alle teorie cospirative e facendo passi per eliminare l’Olocausto, tanto su Facebook e Amazon. Ma, purtroppo, questo non è sufficiente”.
L’antisemitismo è una piaga sociale che si è servito dei social network come megafono del proprio odio. L’odio contro gli ebrei è presente nella società e di conseguenza sulle piattaforme social. Negare questo equivale a negare l’evidenza.