Gerusalemme è la capitale dello Stato d’Israele. Una città che ha un legame indissolubile con il popolo ebraico. Cultura, storia e tradizione che niente e nessuno potrà mai mettere in discussione. Neanche l’ennesima risoluzione Onu che ha dichiarato il Monte del Tempio con la sola denominazione islamica: Al-Haram al-Sharim.
Ennesima risoluzione ignobile votata dall’Italia, assieme a 139 paesi (quelli europei sono Belgio, Danimarca, Estonia, Francia, Finlandia, Germania, Grecia, Irlanda, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Gran Bretagna, Spagna e Svezia).
A votare contro sono stati Australia, Canada, Guatemala, Ungheria, Isole Marshall, Micronesia, Nauru e Stati Uniti.
L’ambasciatore d’Israele all’Onu, Gilad Erdan, si è chiesto quale sia il fine ultimo di queste risoluzioni:
“Qual è lo scopo di queste risoluzioni? Approvando queste risoluzioni non state solo sprecando le risorse dell’Onu. State anche sabotando qualsiasi cambiamento verso una futura pace. Invece di persuadere i palestinesi a scegliere la via dei negoziati e della pace, queste risoluzioni non fanno che incoraggiarli ad arroccarsi nelle loro posizioni intransigenti. Ogni voto a favore di queste risoluzioni rappresenta un ulteriore passo verso la trasformazione delle Nazioni Unite in un organismo irrilevante”.
Erdan ha ribadito con forza che la risoluzione sul Monte de Tempio è “uno sfrontato tentativo di riscrivere la storia” che:
“Ignora completamente qualsiasi legame tra il popolo ebraico e il Monte del Tempio, e questa è una vergogna. Nessuna risoluzione qui approvata cambierà l’eterno legame tra il popolo ebraico e il luogo più sacro della nostra fede: l’Har HaBayit, il Monte del Tempio. Né cambierà il fatto che il legame ebraico con la città di Gerusalemme risale a migliaia di anni fa e che oggi è più forte che mai. Per anni i palestinesi hanno promosso un linguaggio che prevede solo il termine musulmano Haram al-Sharif escludendo di proposito il termine ebraico per negare la connessione fra l’ebraismo e questi siti. Appoggiando queste risoluzioni, voi condividete la responsabilità di questo comportamento. Ma a differenza di quest’aula che è staccata dalla realtà un numero crescente di paesi riconosce che Gerusalemme è inconfutabilmente la capitale del popolo ebraico e dello stato ebraico”.
L’Onu continua a promuovere queste risoluzioni che negano la storia di Gerusalemme. Fra i paesi che più assiduamente ne se mettono a capo c’è l’Indonesia, che nel dicembre 2004 rifiutò l’aiuto di Israele nel post terremoto che colpì il paese asiatico.
Se non è odio preventivo questo…